2014
Lippi: «Real Madrid? Non potevo lasciare la Juventus! Italia e futuro…»
Le dichiarazioni del tecnico sui suoi successi in carriera ed unanalisi in vista dei Mondiali.
GUANGZHOU EVERGRANDE LIPPI – Non ha smesso di vincere Marcello Lippi, che anche in Asia ha collezionato successi. Il tecnico del Guangzhou Evergrande ha, ad esempio, conquistato la Champions League asiatica nell’ultima stagione: «Vincere è sempre importante ed è raramente frutto del caso. Puoi essere fortunato una volta, due, ma le vittorie sono sempre il frutto di un lavoro quotidiano. Quest’ultimo titolo è stata una grande soddisfazione, paragonabile ai successi con la Juventus. Solo un successo non può essere paragonato ed è la vittoria dei Mondiali dell’Italia nel 2006, la più grande soddisfazione della mia carriera», ha dichiarato l’ex commissario tecnico azzurro ai microfoni del quotidiano iberico “Marca”.
BASTA CATENACCIO! – Lippi ha spento le polemiche sulla presunta tradizione “catenacciara” dell’Italia: «La Cina sta acquisendo una mentalità europea dal punto di vista del gioco, penso che il mio club non debba competere solo contro club coreani e giapponesi. Catenaccio? Non esiste più, nessuno ne parla in Italia e farlo vuol dire essere in mala fede o essere disinformati. Ricordo che ho giocato la semifinale di Coppa del Mondo contro la Germania con quattro attaccanti, cioè Totti, Iaquinta, Del Piero e Gilardino. Le mie squadre sono offensive e ora in Cina è la stessa cosa, quindi finiamola di parlare di catenaccio».
ITALIA VS SPAGNA – L’esperto allenatore ha parlato della Nazionale anche in vista dei Mondiali: «Prandelli sta facendo un ottimo lavoro. Può rivelarsi una sorpresa l’Italia ai Mondiali in Brasile. Se nella storia l’Italia ha vinto quattro Mondiali vorrà dire qualcosa. Il Brasile è l’emblema del bel gioco, ma ne ha vinto solo uno in più rispetto agli azzurri, cioè ai rigori nel 94’ e quindi per un colpo di fortuna, la stessa che ha avuto la Spagna ai quarti di finale negli Europei 2008. L’Italia è sempre stata competitiva, la Spagna non sempre. Poi è chiaro che il gioco spagnolo attuale sia ottimo. Aragones ha cambiato la mentalità. Per i Mondiali in Brasile vedo favorite la Germania, il Brasile perché gioca in casa, e poi ci sono Spagna, Italia, Francia e Olanda».
RETROSCENA – «Il miracolo della Spagna negli ultimi anni si è basato sul Barcellona di Guardiola. Il calcio migliore di tutti i tempi al pari di Cruyff con l’Ajax, di Sacchi con il Milan e del mio alla Juventus. Abbiamo dominato per cinque anni, nei quali abbiamo massacrato le squadre spagnole. Io amo il calcio spagnolo, il Real Madrid mi ha cercato due volte, ma non potevo andarci perché ero alla Juventus e quando sei in quel club non pensi a nient’altro».
PENTIMENTO – Lippi si è detto pentito per l’addio alla panchina azzurra dopo il successo in Germania: «Ho vinto i Mondiali e sono andato via e questo è stato un errore. Non sarei dovuto andar via, ma restare. Molti giocatori pensano che se fossi rimasto avremmo vinto gli Europei nel 2008. Poi sono tornato per fedeltà a quei giocatori, ma non è stata la stessa cosa, perché molti di quei ragazzi erano a fine carriera ormai».
FUTURO – Nessun dubbio sul prossimo step in carriera per Lippi: «A fine anno mi ritirerò, ma per quanto riguarda i club. Non allenerò più squadre, ma non voglio restare a casa. Potrei allenare la Cina, ad esempio, o un’altra Nazionale. Non ho più la forza di allenare ogni giorno, mentre con la Nazionale i ritmi sono diversi, più tranquilli».
COLLEGHI – Infine, Lippi ha parlato di Ancelotti e Capello: «Carlo è la saggezza in persona. Sa sempre cosa fare nel momento giusto, trasmette tranquillità, ha esperienza. Ciò non vuol dire che non sia autoritario, anzi. In una grande squadra come il Real Madrid i giocatori avranno la sensazione di essere guidati da un leader in grado di poter vincere. Decima? So che sia importante per il Real Madrid, anche se sarebbero nove, visto che il gol di Mijatovic fu in fuorigioco (ride, ndr). Il problema ora è che c’è il Bayern Monaco. Quest’anno hanno più qualità e Bayern Monaco e Germania sono favorite per la Champions League e i Mondiali. Capello? E’ normale che a Madrid lo amino. Non è facile vincere, ma Capello sa farlo».