SERIE A CAPELLO – Le dichiarazioni di Fabio Capello, che ha giudicato la Serie A poco competitiva e allenante per le grandi squadre, hanno scatenato la reazione di alcuni allenatori del massimo campionato italiano, che hanno commentato anche la tendenza all’utilizzo del libero nella difesa a tre. La redazione de “La Gazzetta dello Sport” ha interpellato Eugenio Corini, tecnico del Chievo Verona: «Non sono d’accordo. Il Bayern si allena, da noi ogni partita è difficile. Il discorso è economico. E il Milan con Allegri ha fatto bene. Sembrerà un paradosso ma quella che stacca di più quando è in azione ultra offensiva è la Juve. Ma nessuno stacca il libero». Mimmo Di Carlo: «Il calcio europeo è più totale. Il nostro è più difficile. La Juve in Champions ha pagato qualche singolo errore. Non sono d’accordo. La linea difensiva a tre è una sola. Parlo per esempio dell’Udinese. E si punta sull’uno contro uno», ha spiegato l’allenatore del Livorno. Andrea Mandorlini, che sta sorprendendo con l’Hellas Verona: «Mi sembra molto provocatoria. Non sono d’accordo. Il nostro non è il più bello, ma è il più difficile. C’è meno qualità, questo sì. Ma proprio no. Io il libero l’ho fatto da giocatore e posso dire a Capello che era tutta un’altra cosa. Il ruolo più difficile in assoluto». Vincenzo Montella, tecnico della Fiorentina: «Non so se la A è così scadente. E’ molto più tattica, a livello difensivo. Ed in Europa si va molto più forte a livello fisico». Sulla domanda del ritorno al libero nella difesa a tre di certe squadre, invece, il tecnico viola non ha risposto.

PRO CAPELLO – Diego Lopez, che allena il Cagliari, ha invece chiarito: «E’ una cosa evidente. Numeri e fatti dicono che Premier, Liga e Bundesliga sono superiori al nostro campionato. Io gioco con la difesa a quattro e credo fermamente in questo tipo di applicazione, quindi la cosa non mi tocca». E’ intervenuto anche Rolando Maran, che guida il Catania: «Il campionato italiano ha perso giocatori importanti. Perso tasso tecnico. Sì i numeri e i risultati dicono questo. Io difendo sempre a quattro. Ma direi che non c’è un ritorno al libero. I tre centrali hanno compiti abbastanza simili».