2014
Juventus, quando Conte diceva: «Capello? Un vincente, tosto e diretto»
JUVENTUS POLEMICHE CONTE CAPELLO – Polemiche, il sale della competizione. La 24^ giornata di campionato regala un nuovo dualismo alla stampa, innescato dalle dichiarazioni di Antonio Conte, allenatore della Juventus, in risposta alla punzecchiatura ricevuta in settimana da Fabio Capello, ex tecnico della formazione bianconera, che lo ha rimproverato circa la punizione adottata all’indomani del pareggio contro l’Hellas Verona.
RETROSCENA – La risposta di Conte oggi non si è fatta attendere, nelle dichiarazioni post-partita con stampa e televisione. Questo, ad esempio, l’intervento forse più duro del tecnico, a colloquio con i microfoni di Rai Sport: «Capello? Sentendo parlare qualcuno della sua gestione dei giocatori, mi sorprendo, però se parla un guru come Capello io non posso che dire “Zì, padrone”. Se non c’è uno come lui allora la Serie A è un torneo amatoriale, da quando ci sono io gli piace mettere becco nella Juventus. Con Capello la Juve stravinse gli Scudetti, a prescindere da Calciopoli. Prendiamo Lippi e Trapattoni, loro sono sempre rispettosi ed educati, cosa che non fa Capello, io le cose non le mando a dire. Deve guardare in casa sua e cercare di superare il primo turno con la Russia ai mondiali. Io fossi in stato lui non avrei parlato, chi è lui per dire se ho sbagliato o meno?».
COSA DICEVA – Insomma, sembra esserci qualcosa in più rispetto alle solite polemiche a mezzo stampa. Eppure, in passato Conte aveva più volte elargito complimenti ed elogi al tecnico friulano, come si evince anche in “Testa, cuore e gambe”, autobiografia di Antonio Conte, scritta insieme ad Antonio De Rosa. Infatti, nel capitolo dedicato al suo personale addio al calcio giocato nel 2004, “Mi tolgo le scarpette”, Conte, dopo aver raccontato alcune divergenze con la società circa le modalità di rinnovo del contratto che lo porteranno poi a dire addio alla Juventus, sembra quasi rimpiangere il mancato incontro con Capello: «Capello rappresenta un incontro mancato. Ero entusiasta all’idea di poter lavorare con lui: è un vincente, ha fatto man bassa di titoli ovunque, e poi è un tipo tosto e diretto come me. Pazienza» l’estratto di una parte del capitolo. Insomma, soltanto gli opposti si attraggono.