2014
Udinese, Pozzo: «Di Natale non smetterà. Guidolin troppo emotivo»
UDINESE POZZO SERIE A – Intervenuto durante la trasmissione ‘Radio Anch’io Sport’, Gianpaolo Pozzo, presidente dell’Udinese, ha parlato della stagione deludente dei bianconeri: «Quest’anno siamo partiti male e continuiamo a fare fatica, è un peccato. Passiamo da ottime prestazioni, come quella con il Milan, ad altre inqualificabili, vedi Cagliari. La rosa è sempre quella dell’anno scorso, migliorata con l’aggiunta di qualche giovane. Purtroppo, però, qualcosa non va: la colpa è della dirigenza, quindi anche mia. Se potessi tornare indietro, qualche piccola rettifica la farei».
MOTIVAZIONI – «Pareggiare la partita a Genova, praticamente vinta, o quella con la Lazio lascia molto rammarico. Cellino, per esempio, è un grande motivatore: le sue decisioni hanno fatto stare la squadra sul pezzo, e infatti ci hanno battuto proprio settimana scorsa. La nostra società economicamente sta bene, noi cerchiamo i giovani e li facciamo crescere. Poi, quando un calciatore è maturato, lo cediamo: trattenere un giocatore che vuole andarsene è controproducente».
ESEMPIO – «L’unica eccezione è rappresentata da Di Natale, che ha voluto restare a Udine. Futuro? Credo che non abbia intenzione di smettere, è stato solo un momento di sconforto, ma proseguirà con noi. Guidolin? Ha un contratto con noi fino al 2017, e i nostri rapporti sono perfetti. Purtroppo è fatto così lui: è molto emotivo, e anche quando vince non è mai tranquillo. Ma ce lo teniamo stretto…».
ESTERO – «In Spagna c’è un gioco più divertente, con le squadre votate all’attacco. Un gioco diverso da quello italiano, tattico ma ugualmente divertente. Per quel che concerne la Lega, sono inveve anni luce indietro. In Italia abbiamo rigore nei bilanci, se mancano 100 milioni li deve mettere chi quei soldi non li ha precedentemente dati, sono cifre vere e concrete».
INVESTITORI – «Capitali stranieri? Ben vengano, sono felice che anche il calcio italiano si stia aprendo, come dimostrano Inter e Roma. Il Milan? Ha fatto un’ottima partita, ma abbiamo vinto per merito nostro, non per demerito loro».
MERCATO – «Quest’anno speravo di poter fare un campionato di tipo europeo, fare una programmazione per vincere qualcosa significa aver giocatori importanti in rosa, ma non solo a livello economico. I giocatori, anche per meno soldi, vogliono trasferirsi nelle ‘big’. Pensiamo, per esempio, al Parma di Tanzi: era una corazzata economica, ma poi tutti volevano andare alla Juventus, all’Inter o al Milan…».
CAMPIONATO – «Le partite si devono sempre giocare, ma credo che lo Scudetto sia assolutamente della Juve. Non ho mai visto in tutta la mia carriera una squadra con un così grande strapotere, fanno impressione».