2014
Catania, Pulvirenti: «Ci salveremo, siamo forti. Però che sfiga abbiamo…»
CONFERENZA STAMPA PULVIRENTI CATANIA – Nino Pulvirenti, presidente del Catania, ha indetto oggi un po’ a sorpresa una conferenza stampa. Lo stesso Pulvirenti ha dichiarato: «Purtroppo le cose non vanno bene e voglio parlare perché ho sentito strane illazioni. Abbiamo avuto molte difficoltà anche a fare gli allenamenti, troppi infortuni quest’anno. I giocatori che credevamo fondamentali non hanno potuto giocare con continuità. Almiron ha giocato solo 13 partite, Izco e Bergessio 20, Bellusci 14, questa si chiama sfiga».
BOLAS – «Alcuni giocatori hanno fatto miracoli e se ci troviamo ancora in corsa è per il loro spirito di sacrificio. Non avete idea delle ‘palle’ che ha Bergessio, perché ha giocato 3 partite con un dito rotto e dieci minuti con una frattura al perone per non lasciare la squadra in 10, quindi non voglio sentir dire che non è un giocatore coraggioso. La fortuna non è stata dalla nostra, certe partite non sono andate bene e quindi la classifica si è fatta pesante e i giocatori sbagliano anche le cose più semplici di conseguenza».
MEA CULPA – «Noi ci crediamo, ma solo stando uniti riusciremo a salvarci e a salvare il patrimonio della serie A. Può anche darsi che la società abbia sbagliato, ma lo diremo a fine stagione. Lopez? E’ andato via per problemi personali, non poteva più stare a Catania, dove non riusciva a giocare sereno, non sono arrivate alternative perché avevamo già una buona rosa con Castro, Leto che da punta centrale ha fatto 16 gol, e Petkovic, il giovane più richiesto dalla B, dal quale ci aspettavamo di più».
SPECCHIO SPECCHIO – «I giornalisti a volte dicono molte inesattezze… Noi progettiamo il futuro, siamo tranquilli perché abbiamo i conti in regola e le strutture che ci permettono di guardare oltre. Abbiamo opzionato il terreno per costruire lo stadio quando eravamo ultimi e questo significa andare avanti in un certo modo. Ci salveremo, siamo forti e abbiamo una squadra più forte di quanto dice il campo. Dopo l’anno scorso ci siamo specchiati troppo».