2014
Roma, Totti: «Diamo merito alla Juventus. Roma è passione, Del Piero…»
Lunga intervista del capitano giallorosso in occasione del 19 marzo
ROMA TOTTI JUVENTUS SCUDETTO – Intervistato in occasione della festa del Papà ai microfoni de Il Romanista, Francesco Totti, campitano della Roma, ha rilasciato una lunga dichiarazione sui principali temi del campionato. A partire dal rapporto con la Roma:«Difficile da dire, non è facile trovare le parole per farlo… Mio figlio credo che lo capirà da solo crescendo che quando tifi Roma hai qualcosa in più rispetto agli altri. Per me è tutto, è passione, è amore, è voglia di portarla il più lontano possibile». Primo tifoso: «Da sempre. Esserne il Capitano è un onore e una responsabilità che però non mi ha mai pesato. E’ stato così da subito».
SCUDETTO – Si passa poi al corrente campionato in corso, che ha visto i giallorossi scivolare pian piano al secondo posto dopo un girone d’andata ad alto ritmo. Sogno svanito, o quasi: «Nelle ultime quattro-cinque partite, non prima. Noi credevamo allo scudetto, eravamo primi, poi secondi, stavamo lì. Ci credevamo. Comunque è svanito al 99%, un 1% me lo tengo. Così per l’aritmetica». Meriti, comunque, alla Juventus, che ha vinto in extremis col Genoa anche l’ultima partita: «Tra un po’ spaccavo il televisore, ma uno scudetto si vince anche così. Sono forti. Sono tre anni che vincono, va dato loro merito. Quando le cose andavano meno bene avevano sempre un piccolo aiutino. Dati di fatto, visibili, che nessuno può negare».
SGUARDO AL FUTURO – Secondo posto in pericolo?: «No, perché dipende solo da noi, vogliamo centrarlo come fosse il nostro scudetto. Purtroppo capitano questi episodi sfavorevoli a noi, ma se recriminiamo su tutto ci potremmo fare un film. Evitiamo. Mancano 12 partite, cercheremo di fare il massimo». Un appello per la permanenza di Pjanic: «Non sto qui a dire ai giocatori di rimanere, ma spero lo faccia. È un giocatore giovane, fenomenale, trovarne così in giro per il mondo non è facile. Una battuta gliela faccio eh, ma poi ognuno sa se rimanere o no. La battuta gliela faccio spesso e volentieri, lui ti dice “sì sì, tranquillo”».
AZZURRI – Infine, il rapporto coi Nazionali, a partire dall’amico Del Piero: «A volte tramite sms lo sento, Gattuso e Gigi li sento di più. Lippi lo sento spesso, è venuto anche qui. Abbiamo un bel rapporto anche con Cannavaro e Toni. Prandelli? Non mi ha mai chiamato e non credo mi chiamerà. Giocare con Balotelli? Non credo che possa capitare, credo che l’unico modo sia in Nazionale. Ci siamo salutati, ma per me è finita lì dopo quell’episodio. Era un accumulo di partite, di tensione, il suo modo di comportarsi… È finita lì».