2014
Antognoni: «Renzi fuoriclasse, bravo Prandelli. I Della Valle…»
Le parole dell’ex calciatore, oggi 60enne, che riceverà le chiavi della città
FIORENTINA NAZIONALE ITALIA ANTOGNONI RENZI – Con la consueta eleganza che lo contraddistingueva in campo, guardando le stelle, a 60 anni suonati ma con l’entusiasmo di uno sbarbatello, Giancarlo Antognoni, oggi atteso per ricevere le chiavi della città di Firenze, ha rilasciato una bella intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Si parte con il rapporto odierno con la società viola: «Sono fuori dal giro viola da 13 anni. Non c’è stato feeling con la famiglia Della Valle enon capisco perché. Renzi? Ha classe, sa inventare il colpo decisivo e ha il carismadei campioni. Aiuterà il Paesea uscire dalla crisi. Vedrete che aiuterà anche lo sport».
NAZIONALE – Antognoni commenta anche la situazione del calcio italiano e della Nazionale, in vista del Mondiale: «Prandelli ha appena rinnovato il contratto.Cesare ha un progetto ambiziosoin testa. Vuole creare uno “stile Italia”. Mi piacerebbediventare il dirigente accompagnatoredella futura Nazionale. Dopo tanti anni alfianco delle selezioni giovanili sono pronto a questo passo». E ancora: «Possiamo arrivare tra i primi quattro. Avete visto Buffon? Non invecchia mai,sembra Zoff. È un fenomeno.La difesa è forte, acentrocampo abbiamoun altro vecchietto indistruttibile come Pirlo e tanti altri giocatoridi valore internazionale.Dobbiamo sperare in due cose: la crescita di Balotelli e il recuper odi Rossi, il campione che può fare la differenza. Vi garantisco che Brasile,Spagna e Argentina sperano di incontrarci il più tardi possibile. A proposito, in chiave Brasile attenti a Totti. È come il vino: più invecchia,più migliora».
EREDE – Infine, l’eredità: «Mi sono rivisto nel primo Kakà, penso di avere molti punti in comune con Aquilani e mi piacerebbe che Bonaventura completasse il suo percorsodi crescita diventando ungrande numero 10». Gli allenatori italiani non amano il trequartista. I giocatoridi talento diventano seconde punte alla Cassano o attaccanti esterni tipo El Shaarawy.Ci vorrebbe più coraggio.I 10 sono sinonimo di calcio spettacolo»