2009
Spagna ’82: Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!
Ai Mondiali di Spagna ’82, l’Italia di Enzo Bearzot trionfò puntando sulla forza di un gruppo fortissimo che si chiuse a riccio su se stesso, dopo critiche e polemiche infuocate seguite agli scarsi risultati ottenuti prima del Mondiale e nelle prime uscite del torneo, nelle quali gli Azzurri ottennero tre pareggi in altrettanti match. Un successo basato sul collettivo che servì al calcio italiano per rifarsi l’immagine, dopo lo scandalo del calcio-scommesse del 1980, che vide coinvolto, tra gli altri, Paolo Rossi, che risulterà il capocannoniere della manifestazione, proprio lui che veniva da due anni di inattività . Bearzot, per proteggere i suoi giocatori dal massacro quotidiano della stampa, optò per il silenzio stampa al termine della prima fase a gironi.
Sono molti i fatti da raccontare di quest’edizione dei Mondiali: per la prima volta ci fu una partita conclusasi con i calci di rigore: la semifinale tra Francia e Germania, conclusasi 3-3 nei centoventi minuti. Incredibile quel che avvenne in Francia-Kuwait: sul punteggio di 4-1, i francesi realizzarono il quinto gol, ma l’emiro del Kuwait scese dai gradini della tribuna ed entrò in campo convincendo l’arbitro ad annullare la marcatura, perchè i giocatori s’erano fermati per un fischio dagli spalti, scambiato per quello dell’arbitro! Ci fu il record di stadi utilizzati: ben diciassette, in quattordici città ; dovremo attendere i Mondiali nippocoreani del 2002 per vederlo battuto (venti stadi).
Al Mundial ’82, giocato tra il 13 giugno e l’11 luglio, partecipano per la prima volta ventiquattro squadre, divise in sei gruppi da quattro, che avrebbero determinato le migliori dodici, a loro volta divise in quattro gironcini da tre squadre. La vincitrice di ciascun gironcino, sarebbe passata in semifinale. Con l’aumento delle nazionali partecipanti, trovano finalmente più spazio le rappresentative dei continenti calcisticamente minori. Ecco che troviamo tra le novità il Camerun, il già citato Kuwait, l’Algeria, l’Honduras e la Nuova Zelanda, più El Salvador che giunse alla sua seconda partecipazione dopo quella del ’70. à? la prima volta che partecipano squadre di tutte e sei le Confederazioni.
Il primo gruppo è quello dell’Italia. L’avvio degli azzurri non è confortante, tre pareggi in tre partite con Polonia, Perù e Camerun (nell’ordine 0-0, 1-1, 1-1). Per fortuna anche le altre gare terminano in parità eccezion fatta per Polonia-Perù che termina 5-1. Ci qualifica il fatto di aver segnato un gol in più rispetto al Camerun. Per la prima volta nella storia, passa una squadra che non ha vinto neppure un match. Nel secondo girone, la Germania Ovest cade con l’Algeria (nella quale gioca Zidane, padre di Zinedine), ma batte Cile e Austria e riesce a passare come prima. Curiosa la classifica del girone: tedeschi, austriaci e algerini arrivano a quota 4, tutti insieme. Escono di scena i nordafricani, per la peggior differenza reti. Il calendario aiutò le due europee, che scesero in campo il giorno dopo la vittoria dell’Algeria sul Cile, e consce che quell’1-0 a favore dei tedeschi sarebbe bastato ad entrambe per passare: a seguito di questo fatto, dal Mondiale seguente, le ultime gare dei gironi sarebbero sempre state giocate in contemporanea.
Terzo girone: in Ungheria-El Salvador assistiamo al record tutt’ora imbattuto di gol di distacco: 10-1. Tuttavia i magiari non riescono a passare il turno, che viene superato dal Belgio e dall’Argentina (i campioni del mondo in carica hanno perso la gara inaugurale proprio col Belgio). Nel quarto gruppo c’è un dominio dell’Inghilterra che le vince tutte. Dietro di lei c’è la Francia. L’Honduras, nel gruppo 5 si comporta bene, raccogliendo due punti, ma uscirà di scena: passano infatti la Spagna padrona di casa e la sorpresa Irlanda del Nord. Nel gruppo 6, infine, passano Brasile a punteggio pieno e Urss.
E veniamo ai gironcini della seconda fase: la Polonia pareggia la gara decisiva con l’Urss, ma le va bene, perchè avendo una miglior differenza reti rispetto ai sovietici, riesce a chiudere in testa il gruppo A. Molto bello il gruppo B, che vede opporsi inglesi, tedeschi e spagnoli. Alla prima gara, Germania Ovest e Inghilterra impattano per 0-0. Poi i tedeschi superano i padroni di casa, cosa che non riesce all’Inghilterra nell’ultima gara (0-0): è la Germania a qualificarsi. Gruppo C, l’unico dove con c’è il 100% di nazioni europee: nessuno dà agli azzurri la minima possibilità di superare il turno, essendo gli avversari l’Argentina di Maradona e Passarella (campione in carica) e il Brasile di Falcao, Zico e Socrates (favorito numero 1). Come dicevamo nell’introduzione, l’Italia è andata in silenzio stampa per non subire più illazioni e insulti. Nei giornali si era scritto di tutto: di una relazione più che amichevole tra Paolo Rossi e Cabrini, dei premi partita, dell’impiego costante di un Paolo Rossi fin lì inguardabile. Chiusi al loro interno, gli azzurri risorgono e battono con una prova memorabile l’Argentina. Finisce 2-1, reti di Tardelli e Cabrini. Memorabile la marcatura di Gentile su Maradona. Il 10 argentino uscirà dal campo sanguinante e con la maglia strappata. Il Brasile però batte l’Argentina 3-1: per la differenza reti, siamo obbligati a battere il Brasile. All’improvviso, contro la Seleà§ao, si sveglia Paolo Rossi e parte una girandola di emozioni incredibile: Paolo Rossi 1-0, Socrates 1-1, Paolo Rossi 2-1, Falcao 2-2, Paolo Rossi 3-2. Da inguardabile a “Hombre del partido”, Rossi diventa la ciliegina sulla torta del nostro team, dando vita ad un’incredibile storia sportiva. Della gara col Brasile, va ricordata anche la miracolosa parata al 90′ di Zoff su Paulo Isidoro che ci consegna la qualificazione. Nel gruppo D, il più facile, la Francia non ha problemi e va in semifinale.
In semifinale, l’Italia ritrova la Polonia, questa volta priva del suo asso Boniek e la liquida con un 2-0 firmato Paolo Rossi, ancora lui. Germania e Francia dopo aver chiuso 1-1, segnano quattro reti equamente distribuite ai supplementari. La Francia va avanti 3-1, ma viene ripresa in extremis. Ai rigori, la spuntano i tedeschi. Insieme a Italia-Brasile, questa è la gara più bella del Mondiale. Di brutta c’è solo l’entrata killer del portiere tedesco Schumacher su Battiston, che svenne e perse due denti: anzichè preoccuparsi delle condizioni dell’avversario, Schumacher si risistemò per battere la rimessa dal fondo, con un cinismo incredibile.
Eccoci in finale, dunque, in quel di Madrid, l’11 luglio. Un giorno indimenticabile per i tifosi italiani. Bearzot ultimò la sua rivincita coi critici, mettendo quest’ultimo tassello, e regalando alla nazione il primo titolo mondiale del dopo-guerra. Tutti saliranno poi sul carro dei vincitori: il C.t. non era più il pazzo che lasciò a casa il capocannoniere Pruzzo per portare un giocatore inattivo da due anni al suo posto, ma un grande stratega.
La finale del Santiago Bernabeu, è rimasta nella mente degli italiani, per diversi motivi: l’urlo di Tardelli dopo il 2-0, la gioia del presidente della Repubblica Sadro Pertini (“non ci prendono più” dice dopo il 3-0. E alla fine “è la gioia più grande da quando sono presidente”), il triplice “Campioni del Mondo! Campioni del Mondo! Campioni del Mondo!” passato alla storia, pronunciato dal telecronista Nando Martellini a fine gara.
Veniamo alla gara: il primo tempo si conclude sullo 0-0, ma il nostro bell’Antonio, Cabrini, ha calciato a lato un rigore. Intanto al 7′, l’Italia aveva già consumato un cambio: per un problema alla spalla, Graziani aveva lasciato il posto ad Altobelli. Nella ripresa, Pablito Rossi di testa batte Schumacher e diventa così il capocannoniere del torneo (6 gol) staccando Rumenigge, anch’egli in campo ma non al meglio. Poi Tardelli fa 2-0 dopo un’azione firmata Bergomi-Scirea. E a dieci minuti dal termine, c’è tempo pure per il 3-0 di Altobelli, che lascerà poi spazio a sua volta al barone Causio. I tedeschi dell’ovest hanno tempo solo per realizzare il gol della bandiera, lo firma Breitner (che aveva già segnato in una finale, otto anni prima).
Analizzando quella nazionale, non riusciamo a trovare punti deboli: l’estro di Bruno Conti, la grinta di Gentile, l’eleganza di Scirea (scomparso nel 1988 in Polonia in seguito ad un incidente stradale), i gol di Rossi, i polmoni di Oriali, la saracinesca di Zoff, capitano quarantenne di quella meravigliosa nazionale che rinverdì i fasti delle nazionali di Vittorio Pozzo degli anni Trenta.
I risultati nel dettaglio.
Girone 1: Italia-Polonia 0-0, Perù-Camerun 0-0, Italia-Perù 1-1, Polonia-Camerun 0-0, Polonia-Perù 5-1, Italia-Camerun 1-1 (Polonia 4, Italia e Camerun 3, Perù 2).
Girone 2: Germania Ovest-Algeria 1-2, Austria-Cile 1-0, Germania Ovest-Cile 4-1, Austria-Algeria 2-0, Algeria-Cile 3-2, Germania Ovest-Austria 1-0 (Germania Ovest, Austria e Algeria 4, Cile 0).
Girone 3: Belgio-Argentina 1-0, Ungheria-El Salvador 10-1, Argentina-Ungheria 4-1, Belgio-El Salvador 1-0, Belgio-Ungheria 1-1, Argentina-El Salvador 2-0 (Belgio 5, Argentina 4, Ungheria 3, El Salvador 0).
Girone 4: Inghilterra-Francia 3-1, Cecoslovacchia-Kuwait 1-1, Inghilterra-Cecoslovacchia 2-0, Francia-Kuwait 4-1, Francia-Cecoslovacchia 1-1, Inghilterra-Kuwait 1-0 (Inghilterra 6, Francia 3, Cecoslovacchia 2, Kuwait 1).
Girone 5: Spagna-Honduras 1-1, Jugoslavia-Irlanda del Nord 0-0, Spagna-Jugoslavia 2-1, Honduras-Irlanda del Nord 1-1, Jugoslavia-Honduras 1-0, Irlanda del Nord-Spagna 1-0 (Irlanda del Nord 4, Spagna e Jugoslavia 3, Honduras 2).
Girone 6: Brasile-Urss 2-1, Scozia-Nuova Zelanda 5-2, Brasile-Scozia 4-1, Urss-Nuova Zelanda 3-0, Urss-Scozia 2-2, Brasile-Nuova Zelanda 4-0 (Brasile 6, Urss e Scozia 3, Nuova Zelanda 0).
Gruppo A: Polonia-Belgio 3-0, Urss-Belgio 1-0, Urss-Polonia 0-0 (Polonia e Urss 3, Belgio 0).
Gruppo B: Germania Ovest-Inghilterra 0-0, Germania Ovest-Spagna 2-1, Inghilterra-Spagna 0-0 (Germania Ovest 3, Inghilterra 2, Spagna 1).
Gruppo C: Italia-Argentina 2-1, Brasile-Argentina 3-1, Italia-Brasile 3-2 (Italia 4, Brasile 2, Argentina 0).
Gruppo D: Francia-Austria 1-0, Irlanda del Nord-Austria 2-2, Francia-Irlanda del Nord 4-1 (Francia 4, Irlanda del Nord e Austria 1).
Semifinali: Italia-Polonia 2-0, Germania Ovest-Francia 8-7 dcr (3-3 dts, 1-1).
Finale per il terzo posto: Polonia-Francia 3-2.
Finale: Italia-Germania Ovest 3-1.