2014
Luciano Moggi: «Meno stranieri in Italia. Conte uomo giusto ma…»
L’ ex dirigente bianconero ci fornisce la sua visione sul calcio italiano e sulla Nazionale
Dopo il disastro mondiale, le basi del nostro calcio sono state cambiate, situazione necessaria per ridare uno slancio al nostro movimento calcistico, che mai come in questo quadriennio, era stato così buio e negativo. Si è ripartiti da due nuove-vecchie facce, quella di Tavecchio a capo della FIGC, affiancato da Antonio Conte, alla guida della Nazionale. Toccherà proprio all’ ex allenatore della Juventus l’ onere e l’ onore di cercare di restituire la dimensione più idonea a quella che è la nostra storia e tradizione. Compito, ovviamente, tutt’ altro che facile. La redazione di Calcionews24.com ha dunque contattato Luciano Moggi per avere un parere su quelle che potrebbero essere le soluzioni attuabili per ricominciare.
Ieri sera a Bari c’è stata la prima partita di Conte come Ct della nazionale. E’ lui l’ uomo della rinascita azzurra?
«Conte può essere davvero l’ uomo che può dare la spinta al calcio, ma se non ha il materiale è difficile. Quindi prima bisogna creare il materiale e dopo metterci nelle sue mani, dato che è un ottimo allenatore che sa coalugare le squadre nel modo migliore».
Il cambiamento di gestione dei settori giovanili, un numero limitato di giocatori esteri o l’ incremento del numero dei giocatori della primavera in prima squadra, possono essere soluzioni che potrebbero aiutare il lavoro di Conte?
«Bisognerebbe eliminare molti arrivi di giocatori dall’ estero che praticamente sono inferiori ai nostri. Questa è la prima cosa che dovrebbe essere fatta. Un altro provvedimento che andrebbe preso è quello sulla crescita dei vivai. Bisogna avere tanta pazienza, ma in modo che poi Conte possa sfruttare quella che è praticamente la realtà del calcio italiano. Prendere la sfida contro l’ Olanda di ieri sera e dire che l’ Italia ha fatto un ottima partita è vero, ma perché molti erano ragazzi nuovi che ci hanno messo l’ anima per vincere, ma per migliorare, alla Nazionale occorrono altri giocatori, non solo quelli di ieri sera. Con questa squadra si può arrivare tranquillamente ad essere eliminati di nuovo al primo turno, ma Conte non è tipo da prendere in mano una squadra da essere eliminata al primo turno. Dunque il calcio italiano deve crescere, ma da Conte e dalle disposizioni della federazione».
Dopo la Juventus anche la Roma avrà un suo stadio di proprietà. Può essere questa la via per aiutare le società ad avere maggiori introiti e quindi di conseguenza riuscire a migliorarsi?
«A Torino è riuscito l’ esperimento e fatto con gli stessi criteri, può riuscire anche a Roma. Certamente questo da una mano alle società perché si invoglia il pubblico a venire allo stadio prima della partita, a stare nei negozi e nei ristoranti. Sono tutte cose che aiutano i club».