2014
Menez: «Inzaghi, feeling immediato»
L’attaccante del Milan rivela: «Maturato grazie ad Ancelotti»
MILAN MENEZ – Entusiasmo alle stelle in casa Milan per l’ottimo avvio di stagione e per l’exploit di Jeremy Menez, autore di un’autentica prodezza di tacco nel match vinto contro il Parma: «Davvero conta più la vittoria. In realtà nemmeno l’ho visto il palo… Tutta l’azione è stato istinto puro: se ci ripenso, non me la ricordo bene. Ho solo fatto quello che mi veniva in mente: il mio calcio è questo. Io non so difendere, so creare, andare uno contro uno, saltare l’avversario», ha dichiarato l’attaccante ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Il francese ha poi rivelato di aver ricevuto i complimenti dal patron Silvio Berlusconi e di voler vincere lo scudetto: «Ci credo davvero. E l’obiettivo minimo è la qualificazione alla Champions. Il Milan se la gioca con tutti».
IL MISTER – Menez ha poi fatto un passo indietro, spiegando la scelta di firmare con il Milan, nonostante le molte offerte ricevute: il blitz di Adriano Galliani e Filippo Inzaghi ad Ibiza è stato determinante. E proprio l’allenatore rossonero è alla base della sua rinascita: «Con il mister ci siamo trovati bene da subito e lo ringrazio. Ma questo è solo l’inizio: abbiamo tante partite e tante cose da fare insieme. Inzaghi ha un ottimo rapporto con l’intero gruppo, parla con tutti, non solo con me. Vive per il calcio, mi ricorda Lacombe, il mio primo allenatore ai tempi del Sochaux. È ancora giovane e si vede che vuole fare tantissimo per questo club».
BIG MATCH – L’attenzione poi si sposta a sabato e alla sfida contro la Juventus, un match da spettacolo puro per Menez: «La Juve è ancora davanti a noi, ma sabato il Milan se la gioca alla pari e può succedere una cosa bella. L’ambiente è ideale, speciale. So che c’è grande attesa per la sfida con la Juve, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi e fare la nostra partita. Questa sfida mi esalta. Se vinciamo sono 9 punti in tre partite e il primato in classifica…».
MATURITA’ – Menez, che allontana i paragoni e le definizioni, preferisce restare concentrato, dimostrando ulteriormente di esser maturato: «Sì, la mia vita è cambiata: ho una figlia, sto aspettando il secondo e sono più sereno. Grazie a chi sono maturato? Carlo Ancelotti. Mi ha aiutato tanto facendomi capire cosa serve per crescere. Mi ha spinto ad allenarmi al 100% tutta la settimana e mi ha invitato a stare più tranquillo nella vita privata, a fare meno casino. E’ il momento di fare il salto di qualità».
RETROSCENA – E quest’ultimo passa anche dai gol (ne vorrebbe fare almeno 10) e potrebbe permettergli di riconquistare un posto in Nazionale in vista dell’Europeo. Con la maglia della Francia, infatti, non gioca dal 2012, quando fu sospeso per aver offeso l’arbitro Rizzoli. Non mancano i retroscena, come quello relativo al no al Manchester United o alla rottura con Montella e Blanc: «Dire no a Ferguson non fu facile, ma ero giovane e dovevo seguire il mio percorso. Roma? Quello di Montella fu un periodo difficile per tutti. Prima del suo arrivo io giocavo, ma lui aveva idee diverse. A Parigi con Ancelotti ero titolare, poi Blanc mi mise fuori squadra. Dopo un’operazione tornai, giocai e segnai, ma non cambiò nulla. Accettai la sua scelta anche se era difficile. È stato un anno complicato, ma mi ha fatto crescere umanamente».