2014
Albertini: «Milan – Juventus ai miei tempi»
L’ex rossonero sulle sfide anni ’90. Su di oggi: «Attenzione a Lotito…»
ALBERTINI MILAN JUVENTUS – Milan – Juventus sarà una sfida non come tutte le altre sicuramente per Demetrio Albertini: l’ex centrocampista rossonero (ex vice-presidente federale ed ex candidato alla presidenza della FIGC) è stato negli anni Novanta uno dei grandissimi protagonisti della partita che, almeno ai tempi, valeva spesso lo Scudetto. La gara potrebbe tornare ad essere decisiva anche quest’anno, chissà… Albertini parla di questo e di tanto altro ancora ai microfoni di Tuttosport.
AMARCORD – Questi alcuni estratti delle sue parole: «Ai miei tempi era la partita Scudetto per eccellenza. Oggi il Milan è un cantiere aperto, è prematuro dire che anche Inzaghi lotterà per lo Scudetto. Il gruppo vero lo vedi nei momenti della difficoltà. Chiunque vincerà, se una delle due vincerà, manderà un segnale molto forte. Il Milan può cominciare a volare, prendendo consapevolezza, fiducia. Allegri può aprire un ciclo a Torino, come fece Capello al Milan dopo Sacchi». Tra i rossoneri c’è anche un suo ex compagno: «Fernando Torres era giovanissimo quando giocavamo assieme nell’Atletico. Fu il goleador della squadra. E’ un ottimo acquisto. Non è un uno che segna tantissimo. Bisogna avere fiducia, attenderlo con pazienza. Come diceva già Aragones, il nostro allenatore di allora a Madrid, 2002-2003, Fernando è più facile che segni i gol difficili che quelli facili». Si aspetterà allora…
POLITICA – Parlato invece di calcio non giocato e delle solite polemiche su Lotito: «Sono anni che ho idee diverse da Lotito. Rispetto le scelte dei club, le votazioni. Ma continuo a non condividere le posizioni. Il programma stilato dalla Lega a suo tempo in cui si parlava di multiproprietà e seconde squadre non era stato consegnato al sottoscritto, ma a Tavecchio penso di sì. Le multiproprietà non rappresentano un progetto sportivo, di crescita, ma un ritorno indietro di 20 anni. Con le multiproprietà si consegna ad alcuni presidenti di A una parte della Lega Pro. Sono un cavallo di Troia». In molti altri, effettivamente, la pensano così. Siamo solo all’inizio di un nuovo capitolo evidentemente e l’impressione è che Albertini, nonostante la sconfitta elettorale, non abbia davvero mollato la presa, per niente.