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Umile trascinatore

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Carlos Tevez e il miracolo bianconero: da forte ma discontinuo bad boy a leader

SERIE A CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS TEVEZ – Ha interrotto il digiuno. Ben 1988 giorni, tanto è durata l’astinenza Champions dell’Apache: la prima stagionale con il Malmoe l’occasione ideale per invertire la rotta e caricarsi le ambizioni internazionali della sua Juventus sulle spalle. Da grande ed incostante attaccante a leader di un top club: il percorso dell’argentino sta diventando realtà.

LA SVOLTA JUVENTUS – Carlos Tevez arriva a Torino nella passata estate con la nomea, tutt’altro che infondata, di grande attaccante ed allo stesso tempo bad boy, incostante, raramente decisivo se accostato alla luce di compagni di squadra decisamente più strutturati. Ed i sei anni in quel di Manchester vissuti tra United e City, tra eccellenti alti e deprimenti bassi, dimostrano quanto affermato: l’Apache ha vinto tutto quel che c’era da vincere garantendo un apporto consistente alla causa, alternando però stagioni da comparsa o poco più. La svolta assoluta in bianconero: titolare inamovibile e faro delle offensive bianconere, miglior realizzatore della Juventus dei record.

LEADER TEVEZ – Ma, più che negli ottimi numeri, la svolta tangibile è da rintracciare nel peso all’interno della squadra: l’argentino ha impiegato il suo indubitabile carisma non per eccedere nei comportamenti quanto invece per rivestire i panni del leader. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento sbagliato, mai qualcosa insomma che potesse far riemergere alcune nubi del passato: patti chiari ed amicizia lunga con Conte, l’ex tecnico bianconero ha preteso determinate rigidità che hanno sì caricato Tevez di responsabilità mai assunte prima ma anche allo stesso tempo trasformato un ottimo calciatore nell’interprete totale oggi ammirato dal popolo bianconero. La storia può ripetersi nella gestione Allegri ed in tal senso avremmo la certezza di un assunto: la dirigenza juventina, prelevando l’attaccante sudamericano per nove milioni di base fissa e quattro di bonus, ha centrato l’affare degli affari. Dando seguito ai parametri zero Pirlo e Pogba o a quel Vidal preso per appena dieci milioni: segnale di una chiara visione.

APACHE UMILE – E chi se lo aspettava. Il miracolo bianconero, potrebbe intitolarsi: ok faro dell’attacco bianconero, ok leader e trascinatore, ma anche l’umiltà. In tal senso una delle tante dimostrazioni arriva proprio dal post-gara di JuventusMalmoe. Carlos Tevez ha siglato il gol della sua personale doppietta con una perfetta punizione ed alla domanda “Ora che rientra Pirlo chi si occuperà dei calci piazzati?” la risposta è arrivata immediata: “Lui, li tirerà lui: Pirlo è un maestro e non si tocca”. In una sola frase archiviate le liti con Mancini, i malesseri ai tempi dello United, i misteri aleggianti sulla sua mancata convocazione in nazionale. La Juventus ha fatto il miracolo: Carlos Tevez, calciatore dal talento pazzesco, è uno scolaretto ideale. Uno scolaretto che fa sognare la piazza bianconera: già da Milano per sancire la superiorità nazionale, in Champions per affermarsi oltre quanto (non) riuscito nell’era Conte.

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