2014
Giù il pedale fino alla sosta: fare meglio di un anno fa non basta
LInter di Mazzarri ora non può accontentarsi: il rilancio di Palacio e tre vittorie per darsi unidentità
SERIE A INTER MAZZARRI – Inter-Atalanta, Inter-Cagliari e Fiorentina-Inter: tre gare di campionato prima della seconda sosta stagionale (il 12 ottobre la Serie A riposerà in vista degli impegni nazionali per le qualificazioni ad Euro 2016) in cui i nerazzurri sono chiamati a fare bottino pieno. Nove punti – o al peggio sette – per dare un chiaro segnale al campionato: l’alternativa al duetto di testa è la squadra di Mazzarri.
LE RISPOSTE DEL CALENDARIO – Tre impegni per poi presentarsi in pompa magna al primo grande esame della stagione: al rientro dalla sosta l’Inter ospiterà il Napoli di Benitez ed è in quella sede – il prossimo 19 ottobre – che i nerazzurri proveranno a rimescolare definitivamente le gerarchie emerse nella scorsa stagione. Scalzando dunque i partenopei dal terzo posto e inferendo un colpo letale alle già labili certezze degli ultimi tempi: questa Inter però, se vuole centrare il suo primo step, ha bisogno di fiducia e convinzione nei propri mezzi. Elementi finora emersi soltanto in parte: prendiamo la trasferta di Palermo, impeccabile la reazione dopo la defaillance di Vidic ma non si è trovata la via e la cattiveria per condurre la partita sui propri binari. Rischiando addirittura la beffa nel finale.
NON BASTA MIGLIORARSI – Lì dove non ci si può assolutamente accontentare di ottenere un risultato migliore rispetto alla scorsa stagione: un pallido quinto posto giustificato dalla prima annata di ambientamento di Mazzarri, da un organico in parte lacunoso, dalle enormi vicende societarie che hanno rivoluzionato gli equilibri dell’attuale Inter. Ora però sussistono tutte le carte in regola per dettare voce grossa: la rosa è tra le più strutturate del torneo e senza dubbio completa nei reparti più di Napoli, Fiorentina, Milan e Lazio, i giovani stanno diventando d’oro ed il resto può mettercelo la seconda stagione di Mazzarri. Che non è la prima per tutte le vicende che abbiamo già enunciato, che non è la prima perché oggi il tecnico può avere maggiore consapevolezza e cognizione di causa per puntare ad una stagione da assoluti protagonisti.
FATTORE PALACIO? – El Trenza sembra aver smaltito l’infortunio alla caviglia che ne ha condizionato l’intera estate ed è pronto a riprendersi il ruolo da attore di primo spessore: Mazzarri lo reputa un fenomeno oltre ogni ragionevole dubbio ed è pronto ad affiancarlo ad un Icardi in fase di lancio. Il baby argentino si candida ad essere uno dei bomber più strutturati dell’intero torneo: devastante sotto il profilo fisico-atletico, ha forza unita a varietà di soluzioni offensive, l’esuberanza della giovane età fa il resto e lo rende un profilo decisamente interessante. Il suo connazionale può completarlo alla perfezione: attaccante meno dirompente ma senza dubbio più esperto e lucido nella lettura delle situazioni di gioco. Rodrigo Palacio da chioccia per il giovane Mauro ed in primissima persona garanzia di quei gol che in nerazzurro mai sono mancati: 41 in due stagioni a livello complessivo, in continuità con l’ultima esplosiva stagione disputata in quel di Genova. L’italo-argentino Osvaldo da alternativa di rilievo ad entrambi per la sua duttilità, il pacchetto offensivo interista ha una nuova eccellente risorsa: Mateo Kovacic è il calciatore da tutti auspicato. Parzialmente deresponsabilizzato in chiave difensiva può rappresentare il valore aggiunto della nuova Inter: a cui non può bastare di fare meglio.