Le parole del ct in visita al ChievoVerona.

CONTE CHIEVOVERONA – Antonio Conte prosegue il tour nei ritiri delle squadre di serie A. Il ct oggi ha fatto visita al ChievoVerona di Eugenio Corini e ai microfoni di “Chievo Tv” ha raccontato le sue impressioni e ha aperto le porte agli italiani presenti nella rosa gialloblù.

CORINI – «Nel novembre del ’91 arrivai alla Juve e trovai Corini e Di Canio e feci subito amicizia perchè erano i più giovani. Eugenio dimostrava già di avere grande personalità e grandi piedi e giocò più di me: io ero arrivato dalla serie B e feci fatica ad ambientarmi e ad impormi. Corini in campo era il Pirlo della situazione, vedeva la giocata prima degli altri. Corini allenatore? Sono rimasto impressionato dalla struttura presente qui e mettere a disposizione questa struttura significa fare bene. Eugenio sta facendo bene, ha fatto la gavetta e adesso lavora in una piazza senza grandi pressioni e sono convinto che dimostrerà il suo valore».

I GIOVANI DEL CHIEVO – «Bardi? Dietro al totem, Gigi Buffon, abbiamo Sirigu, Marchetti è sempre una garanzia, dei giovani bravi che stanno venendo fuori, Padelli, Perin, Sportiello, Bardi titolare nell’Under 21 e a livello di portieri non sono preoccupato e speriamo che in altri ruoli si possa avere grande abbondanza. Paloschi? E’ un ragazzo che ha grandi doti a livello di finalizzazione, assomiglia tanto a Inzaghi e ha caratteristiche molto simili. Può e deve crescere ed Eugenio può essere bravo a completarlo in tanti aspetti: nella sponda per il compagno, nei movimenti da prima punta perchè a livello di attacco d’area di rigore è a livelli altissimi. Noi abbiamo sotto controllo lui, Biraghi, non c’è preclusione per nessuno, l’importante è che dimostrino grande voglia e abnegazione. Differenze tra Nazionale e club? Sono tante ma a livello di lavoro si è forse un po’ aumentato perchè avere la supervisione di tutte le Nazionali ti porta via tempo: se vuoi lavorare c’è da lavorare».