J'accuse "Hanno ucciso la Juventus" - Calcio News 24
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2009

J’accuse “Hanno ucciso la Juventus”

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Il tempo delle chiacchiere in casa Juve è finito come anche quello della comprensione.
Con l’umiliazione di Londra, la squadra bianconera ha toccato uno dei punti più bassi della propria storia.
Tutto nasce dall’estate 2006.
Da Calciopoli in poi alla Juventus ed ai propri tifosi hanno tolto non solo due scudetti ed una squadra fantascientifica. No! Hanno tolto la dignità , l’orgoglio, il carattere ed il senso di appartenenza che aveva sempre contraddistinto questa squadra nella sua secolare storia, anche nelle annate più sfortunate.
Una dirigenza allo sbando, gestita da incompetenti e guidata da una proprietà  che se ne frega della Juventus! E’ questa l’unica verità , taciuta dalla maggior parte dei media di partito.
Povero avvocato, per fortuna che te ne sei andato prima di vedere questo scempio. Non avresti resistito a cotanto dolore.
J’accuse John Elkann di non possedere il 5% della passione e dell’amore che aveva il nonno per l’amata squadra bianconera, compagna di vita.
J’accuse Jean Claude Blanc di non capire assolutamente nulla di calcio, di esser arrogante e presuntuoso nonchè di portar male visto che ogni volta che parla poi la Juve matematicamente perde o viene eliminata dalla competizione in cui sono stati fatti sciocchi proclami.
J’accuse Alessio Secco di non esser in grado di svolgere il ruolo che gli è stato affidato e di aver sbagliato il 75% delle operazioni di mercato effettuate in 4 anni, bruciando oltre 150 milioni di euro.
J’accuse Renzo Castagnini, di non esser riuscito a scovare un solo talento che sia uno da lanciare in prima squadra. Ci vorrebbe ben altro che la raccomandazione di Franco Baldini per avere il coraggio di confermarlo adesso”¦
J’accuse Roberto Bettega, di esser rientrato nel momento sbagliato insieme alle persone sbagliate. L’amore per la Juve va oltre tutto, ma c’è sempre una dignità  da difendere. E sedersi al tavolo con chi ha cercato in tutti i modi di pugnalarti alle spalle non è mai bello.
J’accuse Jonathan Zebina, di esser un calciatore che merita tutti i fischi di questo mondo per aver dato poco e niente ai colori bianconeri in 6 anni. Altro che razzismo!
J’accuse Fabio Cannavaro, di esser andato via nel momento del bisogno e di esser tornato solo quando ormai non lo voleva più nessuno altrove.
J’accuse Fabio Grosso, di esser venuto alla Juve da “raccomandato di Lippi” senza merito alcuno, perchè giocatore in fase calante ormai dalla notte di Berlino.
J’accuse Felipe Melo, di esser solo un discreto giocatore che vale meno della metà  di quello che è stato pagato e che non si deve permettere di snobbare i tifosi che giustamente lo fischiano per scarso rendimento.
J’accuse Diego, di esser solo un buon giocatore e niente più. Non certo un campione che fa la differenza. Altro che Zidane e Platini.
J’accuse Amauri, di esser un sopravvalutato che si è montato la testa da quando si è cominciato a parlare di lui come possibile salvatore della patria della Nazionale campione del mondo in carica”¦
La Juventus è una squadra completamente da rifondare.
Trezeguet, Camoranesi, Del Piero, Buffon. Gli ultimi campioni rimasti sono ormai logori e stanchi o vicini al pensionamento.
Si salvano solo Sissoko, Marchisio, Chiellini e qualche giovane.
Ma forse è anche inutile parlare di futuro passando per i giocatori.
Il pesce puzza dalla testa. Va cambiata ed immediatamente la proprietà  e la dirigenza.
I tifosi juventini in merito non hanno dubbi. Il 75% di loro che ha votato sui siti più importanti del web ha indicato nella dirigenza e nella proprietà  gli unici veri colpevoli, da mandare a casa. Faster please.
Giovedì sera, frastornati dallo scempio a cui stavano assistendo in diretta in quel di Londra, ho letto negli sms ricevuti dagli amici bianconeri un senso di vuoto, di impotenza, di paura.
Paura che la Juve è veramente morta in quel maggio 2006 e che non tornerà  mai più come prima. Da Giampiero Mughini a Beppe Braida, l’impotenza nel vedere la propria squadra del cuore ridotta ormai ad una Longobarda qualsiasi.
In una serata così infausta è riuscito a strapparmi un sorriso solo l’amico David Pratelli, grandissimo tifoso juventino, che preso anche lui dallo sconforto mi ha inviato questo sms:

-Hanno ucciso la Juventus, chi sia stato non si sa
Forse è stato il palazzo o la nostra proprietà 
Hanno ucciso la Juventus, non si sa neanche il perchè
Avrà  fatto qualche sgarro a Moratti o Mediaset-

Qualcuno in passato mi ha accusato di esser una “vedova di Moggi” pessimista, di tirar la corsa per il rientro nel calcio all’ex Direttore Generale bianconero, di criticare a prescindere in malafede. Ma rimpiangere la competenza di Moggi è forse reato?
La Juve è esistita ed esisterà  anche senza Moggi. Ma quando non c’era Moggi, c’era Boniperti, c’era Allodi.
Insomma a guidare e prendere le decisioni per la squadra bianconera ci sono sempre stati i migliori. Non una banda di dilettanti allo sbaraglio.
Giovedì sera, a fine partita, mi si è avvicinato mio padre, con il quale da sempre guardo le partite insieme:
“Stefano, seguo la Juve dal 1956 ma credimi non ho mai visto uno schifo del genere, una società  gestita peggio, un’incompetenza assoluta.
Questa non è la Juve che mi ha fatto innamorare, questa non è la Juve con cui ti ho cresciuto. Questa squadra dovrebbe cambiare maglia, giocare sempre in grigio. Non sono degni di indossare il bianconero, stanno rovinando una gloriosa storia. Per la prima volta in vita mia non seguirò più la squadra almeno fino a fine anno. E’ una vergogna senza fine!”.
Prendo spunto dal grido di dolore di mio padre, che poi è anche quello della stragrande maggioranza del tifo juventino, per lanciarne uno anche io.
Jean Claude Blanc, Alessio Secco, Renzo Castagnini e tutto il resto della banda. Ci siete?
Per il bene della Juventus dimettetevi all’istante tutti!
John Elkann. Ci sei?
Passa la Juventus a tuo cugino Andrea e torna ad occuparti solo di Fiat!
La Juve non vi merita e i tifosi non meritano questa Juve!
Dopo questo pesante sfogo voglio tornare a parlare anche di calcio giocato, che poi è l’unica cosa che da sempre fa sognare i bambini.
In primis va senza dubbio celebrata l’impresa europea a Stamford Bridge dell’Inter. Un vero capolavoro di Mourinho: Balotelli lasciato a casa contro tutti e tutto, tridente in attacco più Snejider a supporto. Chi si sarebbe aspettato in quel di Londra una formazione interista così spregiudicata per andare a difendere il 2a1 dell’andata alzi la mano? In pochi sicuramente.
Da contraltare però va anche fatta notare una cosa:
esaltare così tanto un quarto di finale raggiunto dalla squadra che da anni domina in Italia(unica sopravvissuta in Europa) è lo specchio preciso del malessere attuale del calcio nostrano. Una sorta di campionato francese che si è trasferito nella nostra penisola. In terra d’Oltralpe il Lione per anni ha dominato incontrastato, ed in Europa al massimo è arrivato ai quarti, con l’impresa celebrata come chissà  cosa.
Come movimento calcistico complessivo non siamo ancora scesi a questo livello, ma manca davvero poco. Di certo l’Inter avendo pescato il Cska Mosca nei quarti ha tutto per arrivare almeno fino alle semifinali di Champions.
Più andrà  avanti l’Inter in coppa, più ne trarrà  vantaggio il Milan nella corsa scudetto.
L’Inter è sicuramente più forte del Milan, ma dopo il pareggio di Palermo rischia di esser scavalcata dalla squadra rossonera, se quest’ultima batterà  il Napoli.
Le fatiche di coppa interiste sia mentali che psichiche potrebbero davvero avvantaggiare i rossoneri in modo decisivo. Almeno quanto i goal regolari annullati (vedi Milan-Chievo di domenica scorsa) o i rigori sacrosanti negati agli avversari (vedi Bari o Firenze) che stanno tirando la volata al Milan.
Evidentemente c’è qualcuno che non ha perso il vizietto di esser vicino al mondo rossonero, visto che in passato ne condivideva lo sponsor nonchè i ristoranti da frequentare insieme a Galliani e Meani. Vero Collina?

Stefano Discreti

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