2014
Matthaus: «Il Bayern Monaco è un modello da seguire. Inter, in Europa tifo per te»
Il tedesco in esclusiva ai microfoni di CalcioNews24 parla del Bayern Monaco e dellInter
Presentare un certo Lothar Matthaus è riduttivo, ormai lo conosciamo tutti. Il tedesco ha scritto pagine di storia nel calcio mondiale con le maglie di Bayern Monaco e Inter, una vita trascorsa tra Germania e Italia. Pallone d’Oro nel 1990, quanto basta per riconoscere uno dei giocatori più forti al mondo. Nell’ultimo mese è stato al centro dell’attenzione a causa del quinto matrimonio, ma l’intervista esclusiva di CalcioNews24 a Matthaus punta i riflettori su quello che più compete all’ex campione del mondo: il calcio, e precisamente Bayern Monaco e Inter.
E’ tedesco, quindi iniziamo a parlare del calcio della sua bellissima Nazione. Quanto si è sviluppato, in questi ultimi anni, il calcio tedesco? Basti guardare gli ultimi successi delle squadre tedesche sia in Champions League, sia ai Mondiali.
«Certi successi si possono pianificare solo in parte, anche se grande merito va dato ai responsabili del settore giovanile dei club tedeschi che hanno investito in maniera programmata e intelligente sulle nuove leve. La Nazionale poi è maturata sia a livello individuale e collettivo, anche nei due mondiali precedenti la Germania è stata ad un passo dal titolo. Per quanto riguarda i risultati in Europa del nostro club più rappresentativo, il Bayern, i numeri parlano da soli, ma anche il Borussia Dortmund sta facendo la sua parte negli ultimi anni».
12 anni al Bayern Monaco e una carriera piena di successi. Impossibile non parlare dei bavaresi…
«Il Bayern Monaco è il prototipo di come dovrebbe essere gestito un club professionistico, sia sul piano sportivo e sia su quello aziendale».
E Guardiola?
«Con Guardiola hanno ingaggiato un allenatore al top e di ottima caratura internazionale».
C’è un giocatore del Bayern, ma anche tedesco in generale, che assomiglia più alle sue caratteristiche?
«Le rispondo scegliendo non un connazionale, bensì un giocatore che gioca in Italia nella Juventus: Arturo Vidal»
La prossima partita del Bayern in Champions League è contro la Roma, una squadra italiana…
«Il Bayern ha pochi punti deboli e una grossa esperienza in campo internazionale: questo spiega e la dice lunga sui risultati ottenuti. La Roma però, con la guida di Rudi Garcia, gioca un calcio moderno con grandi individualità. I vari Gervinho, Pjanic, che ha fatto un ulteriore salto di qualità dopo la parentesi di Lione, Daniele De Rossi o il grande Capitano Francesco Totti, sono tutti giocatori di gran classe, in grado di decidere l’andamento di un incontro»
Parlando dell’Inter, altra squadra in cui ha fatto la storia, cosa direbbe?
«È cambiata molto l’Inter e io torno sempre molto volentieri a Milano per seguire i nerazzurri. Dal punto di vista dei risultati sportivi, l’era Mourinho con tutti gli obiettivi raggiunti, sarà difficile da ripetere. E 6 allenatori in 4 anni non sono un gran segnale di continuità, purtroppo. Nel suo 2° anno sulla panchina dell’Inter, Walter Mazzarri ha il compito di far crescere la squadra, anche a livello internazionale. Per questo la qualificazione per partecipare all’Europa League è stata di fondamentale importanza»
E sul calcio italiano?
«20 anni fa l’Italia era al centro dell’universo calcistico: i top-player volevano giocare in Serie A e solo i migliori ci riuscivano: purtroppo la situazione è cambiata in modo radicale. I due ultimi mondiali sono stati un disastro: uscire due volte consecutivamente al primo turno è impensabile per gli Azzurri! Ora Antonio Conte ha allestito una squadra che mi sembra equilibrata, con un buon mix tra giocatori giovani e di esperienza, e con alcune individualità di spessore»
L’Inter può puntare all’Europa League o è ancora presto?
«Ma scherziamo? Per l’Inter la vittoria della competizione a cui il club partecipa, dev’essere sempre il traguardo finale! L’inizio è stato ottimo con due vittorie consecutive e il potenziale della squadra lo reputo notevole, soprattutto in attacco. Per quel che mi riguarda, faccio il tifo e mando un grosso in bocca al lupo ai nerazzurri»