2014
Manca qualità, cè carattere
Italia-Azerbaigian, la conferma di quanto già emerso
ITALIA AZERBAIGIAN QUALIFICAZIONI EURO 2016 – Il risultato, seppur in modeste proporzioni, può anche andarci bene: la vittoria è arrivata e ci lascia a punteggio pieno nel girone H sul sentiero della qualificazione al prossimo campionato europeo. Ma, per avere la meglio sul modesto Azerbaigian l’Italia ha avuto bisogno di una doppietta del bomber improvvisato Giorgio Chiellini.
COSA FUNZIONA – La grinta, il carattere, la garra. Non ci vuole un genio per comprendere che sia stata davvero una brutta partita: un’esibizione scadente per qualità della proposta calcistica, per intensità di manovra, per varietà di soluzioni. Non si può sottovalutare però l’immediata reazione che la nazionale italiana ha mostrato una volta incassato il clamoroso pareggio azero: Chiellini – ha fatto e disfatto tutto lui nella notte di Palermo – ha trovato lo spunto giusto per siglare la sua doppietta personale e regalare la seconda vittoria ufficiale alla nuova era Conte. Con certezze tutte da acquisire, ed in una serata tutt’altro che brillante, quest’Italia avrebbe potuto cedere sul piano caratteriale ed accomodarsi su un deludente pareggio: ha invece trovato subito la personalità giusta per reagire e fare sua la posta in palio.
COSA NON FUNZIONA – Manca qualità negli ultimi metri e chi vi scrive ne aveva parlato anche quando tutti (giustamente) si affrettavano a tessere le lodi degli ottimi Zaza ed Immobile: questi ultimi sono due attaccanti di enorme lavoro e sacrificio, si dannano l’anima per l’equilibrio complessivo della squadra ed inscenano un moto continuo finalizzato a non dare punti di riferimento all’avversario. La questione – complice un modulo, il 3-5-2, che non prevede l’utilizzo di trequartisti o ali offensive, o comunque di pedine in grado di accendere la manovra con fantasia – riguarda però la qualità negli ultimi metri di campo: al momento della scelta finale spesso non si va nella direzione giusta, manca talento e di fronte a squadre maggiormente organizzate ed ambiziose ecco come questa carenza potrebbe risultare decisiva.
FUTURO – Basta pensare come l’ingresso in campo di Giovinco, non si offenderà ma non propriamente uno degli attaccanti più in voga del momento, abbia impattato oltremodo sull’economia di questa Italia: il piede diverso si è visto sin dalle sue primissime battute, ha fornito l’assist decisivo proprio a Chiellini e colto una traversa dalla distanza sfoggiando quel talento mancato agli attaccanti che sono invece scesi in campo dall’inizio. Scenari futuri: Giuseppe Rossi in tal senso sarebbe risultato perfetto – cocktail micidiale di qualità e prolificità – ma è bene rassegnarsi alla sua assenza, di Balotelli Conte pare non volerne sapere, Osvaldo vuoi per infortuni vuoi per alti e bassi di rendimento continua a mostrare discontinuità, su El Shaarawy siamo tuttora fermi a quel che potrebbe essere ma non è. In arrivo avversari più quotati e credibili: la grande sfida di Conte – e chi può se non lui – è quella di recuperare almeno parte dei casi appena riportati ed abbinare la necessaria qualità alla già esistente personalità.