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Berlusconi: «Barbara prenderà il mio posto»

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E sul futuro societario: «Non affiderei il club ad uno straniero né ad un italiano»

MILAN BERLUSCONI – Un affare di famiglia, di cuore, il Milan per Silvio Berlusconi, che è tornato ad occuparsene tanto. Vuole riportare la squadra ai fasti di un tempo il patron rossonero, fiducioso in tal senso viste le premesse offerte dal gruppo guidato da Filippo Inzaghi, a cui ha dato un 8 pieno: «Adesso ho più tempo e al Milan c’è un bel clima, un nuovo allenatore con molta voglia di vincere, e spero di poter dare un buon contributo per far tornare il Milan ad essere quel protagonista, in Italia, in Europa, nel mondo, che è sempre stato negli ultimi trent’anni. Siamo all’inizio di un’opera di ricostruzione, stiamo organizzando il gioco, stiamo motivando tutti i componenti della rosa. E Inzaghi ha già dato dimostrazione di possedere l’umiltà, il rispetto per gli altri, la capacità di motivare indispensabili per il suo ruolo. Menez? Uno dei tanti “nuovi” che promette molto bene», ha dichiarato Berlusconi ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

CRISI E SFORZI – Nel frattempo, però, è calato il numero degli abbonati: se ne dispiace Berlusconi, consapevole però che si tratti di un problema che non riguarda solo il Milan e del fatto che l’offerta televisiva spropositata abbia inciso in tal senso. Nuovi rinforzi potrebbero attirare i tifosi a San Siro, ma Berlusconi resta cauto, perché anche i parametri zero, ad esempio, richiedono investimenti importanti, avendo stipendi molto elevati. «Quest’anno il bilancio del Milan ci ha richiesto un contributo di 65 milioni di euro», ha spiegato il presidente rossonero, che ha poi lanciato un messaggio tra le righe: «Comunque i campioni nella rosa sono tanti, quindi la base c’è già, e in più non c’è nessuna mela marcia nello spogliatoio».

LE PROSSIME SFIDE – L’obiettivo è tornare subito in Europa ed il Milan per riuscirci ha operato un rinnovamento, anche se questo ha comportamento qualche partenza dolorosa: «Negli anni scorsi qualche campione se ne è andato, anche per colpa nostra, probabilmente. Quest’anno sono intervenuto anch’io nel mercato. Ripeto: dobbiamo crederci e anche saper aspettare. Ma la ripresa è già cominciata. Noi ci siamo rinnovati più di Juve e Roma», ha affermato Berlusconi, che si è poi sbilanciato: «Nel 2016 ci sarà la finale di Champions a Milano. Perché non sognare di esserci noi? Intanto complimenti ad Ancelotti che l’ha appena rivinta. Carletto è stato uno dei nostri consulenti di mercato, vicino a me e a Galliani, perché ci ha dato la sua consulenza per Lopez, per Alex e per Menez».

MILANO E TORINO – Quest’anno, però, a Berlusconi tocca tifare Inter in Europa, perché rappresenta la sua Milano. Ma del resto i rapporti con i presidenti nerazzurri sono sempre stati buoni: «Ne approfitto per congratularmi con il mio vecchio amico Ernesto Pellegrini, che ha aperto un ristorante per i bisognosi al prezzo simbolico di un euro. E’ un vero signore che meriterebbe l’Ambrogino d’oro, come ho proposto ai consiglieri comunali azzurri, Thohir? Ha avuto un incontro cordiale con mia figlia Barbara. Presto lo incontrerò anch’io», ha dichiarato il patron meneghino, che a proposito della questione stadio ha spiegato di esser innamorato di San Siro, dove tra l’altro la visuale è buona. L’attenzione si è spostata poi sulla Juventus, dove allena l’ex Allegri, ma Berlusconi ha citato pure Balotelli: «Il calcio attuale è così. E’ un professionista. Gli auguro successo e fortuna. Tevez? Io non ho mai preso in considerazione una sua militanza nel Milan. Balotelli? Ricordo che era stato acquistato contro il mio parere».

LE PROPOSTE – Spazio poi alle proposte e alle novità: Berlusconi ha aperto all’introduzione della moviola, spiegando anche che aveva proposto già tempo fa lo spray per le barriere. Ora ha un altro progetto in mente: «Sto lavorando a un progetto che si chiama “Tutto Milan”, una serie di partite da giocare il martedì a San Siro. Una sfida tra un Milan tutto italiano, un Milan azzurro, e un Milan All Stars, composto dai nostri stranieri. La nostra rosa ci consente due formazioni competitive. Tra qualche settimana presenteremo questa iniziativa, proponendo anche qualche novità sperimentale, come i calci di punizione senza barriera».

IL FUTURO – Maggiormente coinvolto nelle vicende rossonere, Berlusconi ha confermato di non voler cedere la creatura ereditata dalla sua famiglia: «Avrebbe piuttosto senso considerare l’esempio del Real Madrid e del Barcellona, una sorta di azionariato popolare. Ma per il momento è un problema che non si pone. Tra l’altro abbiamo trovato una formula di gestione che funziona perfettamente: tra Barbara e Galliani c’è davvero armonia. Plutarco diceva che le guerre si vincono con le lance dei giovani e con la saggezza dei vecchi comandanti. Barbara futuro presidente? Certo che sì. La vedo sempre più impegnata e appassionata. Sta svolgendo un grande lavoro. Casa Milan che ha voluto, progettato e realizzato lei, è la sede di Club più bella al mondo». E’ andata diversamente, invece, all’Inter: «Mi addolora che un milanese “doc” come Moratti abbia lasciato. Non credo che sarei capace di affidare il nostro Milan ad un cittadino straniero. Ma, forse, nemmeno ad un italiano. Mio padre diceva che ho il Milan tatuato sul cuore. E non ho alcuna intenzione di fare un trapianto».

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