2014
Giulini sorride: «Cagliari, ci divertiremo»
Il presidente più giovane della Serie A tra bilanci e progetti
CAGLIARI GIULINI – Da poco al timone del Cagliari, comincia a tracciare un bilancio della nuova avventura e stagione Tommaso Giulini, il presidente più giovane della Serie A. Il patron del club sardo, che sta lavorando a molti progetti, resta fiducioso circa il cammino della squadra di Zdenek Zeman, nonostante le prime difficoltà: «In sincerità non mi aspettavo questi stop. Abbiamo affrontato squadre al nostro livello. Ci mancano dei punti, ma sono soddisfatto. L’unico dispiacere viene dalle sconfitte al Sant’Elia che, in prospettiva, deve diventare un fortino: come per il Bastia o per l’Athletic Bilbao. Attacco? Ho fiducia, il lavoro di Zeman darà presto i suoi frutti anche sotto questo aspetto. In primavera ci divertiremo», ha dichiarato Giulini ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
TALENTI – L’attacco, dunque, nel mirino ed in particolare Victor Ibarbo, che deve tornare ad essere quello incontenibile di San Siro e, quindi, trovare continuità di rendimento: «Il colombiano è un talento da grande club. In estate abbiamo rifiutato 12 milioni, anche perché avevamo appena dovuto rinunciare ad Astori. Ora con Zeman può fare ancora meglio». Rammarico, invece, per la cessione di Radja Nainggolan, ma con la Roma si potrebbe lavorare in futuro ad altre operazioni: «Peccato averlo perso. Ce lo stiamo godendo ancora con la maglia della Roma. E comunque abbiamo ancora la comproprietà del suo cartellino. Magari Radja farà gol anche in Champions League: vediamo. Parleremo con la Roma. Magari spunta qualcun altro».
ALLENATORI – Alla ripresa il Cagliari dovrà vedersela con la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, che Giulini conosce bene, come ha spiegato, rivelando anche qualche retroscena:: «Do atto a Mihajlovic del suo eccellente lavoro. La Samp non ha valori superiori ai nostri, ma il serbo è un grandissimo motivatore ed è sempre di parola: un aspetto che i calciatori apprezzano molto. Non a caso per il dopo-Mourinho mi permisi di consigliare lui o Simeone a Massimo Moratti. Poi arrivò Benitez», ha raccontato l’imprenditore, che però non cambierebbe Zdenek Zeman con nessuno: «Il rapporto con un allenatore è sempre teso a far conciliare le sue esigenze con quelle del club. Lui non è di molte parole, lo sapete. Un po’ pesa anche la differenza d’età, ma abbiano cominciato a giocare a golf insieme e ciò ci sta aiutando molto a dialogare».
PROGETTI – Non mancano certo le idee al giovane presidente, soddisfatto anche del lavoro svolto dal settore giovanile sardo, che sta “sfornando” diversi talenti, come Piredda e Barella. Perché il Cagliari? E dove può arrivare? «È il mio modo per essere vicino a una terra che vive un momento difficile. Anche la mia azienda, la Fluorsid, è in una fase di consolidamento dopo anni di investimenti. Serve una scossa in tutto, anche nel calcio. La mia ambizione è che il Cagliari diventi la nazionale di una regione che deve farsi conoscere nel mondo non solo per le sue bellezze naturali». Nonostante le buone intenzioni, Giulini deve fare i conti con solo 4000 abbonamenti. Non sa spiegarsene il motivo il patron del Cagliari, che intanto si sta dando da fare per sbloccare e risolvere la questione stadio, lavorando per portare la capienza a 16 mila spettatori in vista della gara con il Milan, per restare al Sant’Elia per altri tre anni, col pensiero però ad un nuovo stadio: «E’ uno dei cardini del nostro progetto. Prima voglio vedere se ci saranno imprenditori interessati a questa nuova sfida». Infine, ha parlato di Massimo Moratti, con il quale ha condiviso la passione per l’Inter:«Spero solo che con il tempo si affezioni anche lui al Cagliari: del resto anche lui è legato a questa terra. Massimo Moratti ha passione e un rapporto speciale con l’ambiente. Io spero di essere più razionale».