2014
Dossena: «Futuro? Ho ricevuto diverse proposte, ma…»
Sull’esperienza a Liverpool: «In quel periodo non sono riuscito a godermi del tutto quello che mi stava accadendo»
CALCIOMERCATO DOSSENA – Uno tra gli svincolati di lusso è Andrea Dossena, esterno sinistro reduce dalle esperienze con Sunderland, Napoli e Palermo. Ecco le sue parole, tra passato, presente e futuro, ai microfoni del sito ufficiale di Gianluca Di Marzio: «Il mio futuro? Ho ricevuto diverse proposte, soprattutto da squadre estere o di serie B. Sondano la mia disponibilità, io manifesto entusiasmo ma poi spariscono. A due giorni dalla chiusura dello scorso mercato estivo dovevo andare al Torino, ma un infortunio bloccò tutto. A quel punto accettai il Sunderland convinto da Di Canio, allora allenatore. Dopo tre settimane, però, lui fu esonerato e chi lo sostituì fece scelte diverse. Liverpool? Solo oggi mi rendo conto di quanto sia stato prestigioso indossare quella maglia e vivere quell’esperienza, che mi ha fatto maturare tanto. In quel periodo non sono riuscito a godermi del tutto quello che mi stava accadendo».
NOSTALGIA REDS – «Come mai? Forse perché era la mia prima volta all’estero. Ero scombussolato da una cultura del lavoro totalmente diversa dalla nostra. Benitez, nonostante fosse spagnolo, perseguiva già da anni modelli di allenamenti inglesi. L’anno prima del mio arrivo il Liverpool giocò la finale di Champions (persa col Milan, ndr). Quando andavamo a giocare contro le grandi squadre, per esempio a Madrid, era tutto normale. L’obiettivo era vincere dappertutto. Solo a Napoli, successivamente, mi resi conto di quanto fosse duro per il club azzurro non disputare sempre incontri così prestigiosi».
RETROSCENA PARTENOPEO – «Incontro con benitez l’anno scorso? Il mio futuro era già segnato, sapevo di non rimanere indipendentemente da Mazzarri o Benitez. A gennaio, quando accettai Palermo, Bigon mi disse che il Napoli cedendomi avrebbe fatto altri investimenti e che per me non ci sarebbe stato più spazio. Io volevo giocare a tutti i costi, e accettai Palermo perché c’erano altre premesse. Sarei stato il primo di una campagna acquisti che avrebbe permesso ai rosanero di salvarsi, invece la squadra scese in B ed io fui costretto a tornare a Napoli».