2014
Agente Magnusson: «Ho spinto molto per un suo arrivo al Cesena. Ed ora ecco anche la Nazionale!»
Continua Algeri: «E in una realtà di valore, che storicamente ha ottenuto grandi risultati con i giovani»
Dopo l’ottima stagione in Serie B con lo Spezia, per il giovane islandese Hörður Magnússon è giunta l’occasione della Serie A, con il passaggio in prestito dalla Juventus, società proprietaria del suo cartellino, al Cesena di Pierpaolo Bisoli. E fino adesso un ottimo rendimento, con la prestazione da migliore in campo con l’Udinese e l’ottima prova con il Palermo. Per parlare del promettente difensore scandinavo, la redazione di Calcionews24.com ha contattato il suo agente Fabio Algeri, molto soddisfatto dell’opportunità a Cesena: «Il binomio Foschi-Bisoli, e cito anche Valentini e Marin che operano con il diesse, è una garanzia per i giovani: appena c’è stata l’opportunità romagnola ho spinto molto, conosco il lavoro di Foschi e di Bisoli, non vedevo l’ora di vedere Magnusson all’opera con loro. La Juve ha riacquistato il 50% del calciatore dallo Spezia e lo ha girato in prestito al Cesena: dico grazie alla Juve che ha fatto uno sforzo, credendo nel ragazzo con questa mossa».
Allora, qual è l’umore di Magnusson alla sua prima esperienza da protagonista in Serie A?
«L’umore è ottimo, perché è in un contesto dove il gruppo, lo staff e l’allenatore lo ha fatto sentire parte integrante della situazione. E’ in una realtà di valore, che storicamente ha ottenuto grandi risultati con i giovani: è a conoscenza dell’opportunità che ha».
Quanto è stato importante per la sua crescita, tecnica e non, la stagione con lo Spezia?
«E’ stata importante la stagione con lo Spezia tanto quanto è stata importante l’annata in Primavera con la Juventus di Baroni, il primo anno in cui è stato titolare, prendendo consapevolezza dei propri mezzi e conoscendo il calcio italiano. Poi il passaggio allo Spezia, una delle squadre più blasonate della categoria: non è partito da titolare, all’inizio ha giocato da terzino, ruolo in cui è stato adattato, è stato fondamentale avere accanto partner d’esperienza come Lisuzzo, che lo ha aiutato parecchio. In una piazza come quella ligure, seguita e con pressioni non indifferenti, ha capito com’è veramente il calcio italiano».
Passaggio importante dunque quello tra Primavera e Spezia, ma quello tra Islanda ed Italia?
«Eh, è stato all’inizio abbastanza traumatico (ride, ndr). Lo portai in Italia all’età di 17 anni a gennaio, a stagione in corso: il calcio è abbastanza globale come lingua, il problema è stato il passaggio culturale, visto che pochissimi parlavano inglese e l’alimentazione era completamente diversa. La prima mezza stagione è stata dura ma piano piano, grazie alla sua grande volontà ed alla sua serietà scandinava, ne è venuto fuori alla grande».
Anche perché il calcio in Islanda ormai si sta livellando ai vertici…
«L’Islanda prima squadra non si è qualificata ai Mondiali perché è stata battuta dalla Croazia nei play-off, l’Under 21 è uscita ai play-off per la qualificazione all’Europeo contro la Danimarca con due pareggi: è un calcio in evoluzione, con calciatori molto forti che giocano in Europa, in Inghilterra».
Fino adesso Magnusson è stato utilizzato in tre ruoli diversi: centrale di difesa, terzino sinistro e mediano, ma quale tra questi tre è quello naturale per le sue caratteristiche?
«Il suo ruolo naturale è il difensore centrale in una linea a 5, e come terzo sempre della linea 5: può fare anche tutti i ruoli centrali, l’esterno sinistro ed anche eventualmente, come ha giocato in nazionale, da schermo davanti alla difesa visto che è dotato di ottima tecnica. A Cesena da mediano? Non lo escludo, è un ruolo molto difficile ed in Serie A ci giocano i campioni in quel ruolo: sarebbe un bel banco di prova, ma lui ha personalità e non ha paura di niente. Ma l’importante è che cresca, e la piazza è quella giusta senz’altro».
C’è un calciatore al quale si ispira o che, per doti tecniche e fisiche, le ricorda Magnusson?
«Sono molto concreto, quando lo vedo, ed è una mia idea personale, mi ricorda Emerson del Livorno: è un calciatore che ha avuto la sfortuna di arrivare in Serie A tardi, ha delle doti tecniche da fuoriclasse, può giocare anche lui difensore centrale o mediano, con un tiro incredibile come Magnusson. Magari Magnusson ha delle doti atletiche diverse, come corsa magari ne ha di più, ma Emerson ha una classe notevole. E’ inutile tirare fuori nomi altisonanti, il profilo è quello; qualcuno mi ha detto che ricorda Materazzi, ma secondo me parliamo di due tipologie di calciatori leggermente diverse».
Capitolo Nazionale: lui è in Under 21, ma la prima squadra…
«Lo dico in anteprima, che l’ho saputo ieri: contro il Belgio in amichevole e nelle qualificazioni ad Euro 2016 contro la Repubblica cerca sarà convocato. Ci è arrivata la buona notizia, a 21 anni in Nazionale maggiore».
Sempre in vista futura: c’è in programma un ritorno alla Juventus?
«No, in programma c’è solo il migliorarsi allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. Poi lu sa che se fa un buon lavoro possono arrivare dei risultati: è presto, l’obiettivo è quello di migliorarsi ed è nelle condizioni giuste, con l’allenatore giusto e nella piazza giusta, quella di Cesena».