Inter, Mourinho: "Una gara spettacolare" - Calcio News 24
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2009

Inter, Mourinho: “Una gara spettacolare”

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Ecco la versione integrale della conferenza stampa di Josè Mourinho pubblicata dal sito ufficiale dell’Inter alla vigilia della partita contro il Barcellona:

“Anche se non avessimo bisogno di punti, per me, una gara di Champions League è sempre una gara di Champions League, il Barca è sempre il Barca e vivo questa gara con felicità¡, serenità¡, ma anche difficoltà¡”. E’ tranquillo Josè Mourinho alla vigilia della sfida che domani sera potrebbe già¡ decidere la qualificazione dell’Inter agli ottavi della competizione europea 2009-2010. “Con Ibra o senza Ibra, con Messi o senza Messi, sarà¡ una partita vera – continua l’allenatore portoghese -. Quando ho giocato contro il Barcellona senza Makelele ed Essien nessuno non ha detto che non era stata una partita vera. Quando abbiamo giocato a Manchester senza l’Inter migliore per tutti è stata comnque una gara vera, quindi…abbiamo la sicurezza che, rispetto alla passata stagione, giochiamo meglio, è quello che cercavamo e quello che stiamo realizzando”.

Un girone difficile quello che vede protagoniste l’Inter e il Barca e che potrebbe lasciare in sospeso il verdetto sulla qualificazione fino all’ultima giornata: “Domani dopo la partita sicuramente l’Inter non sarà¡ eliminata, mentre c’è una piccolissima possibilità¡ che il Barca lo sia, c’è un po’ più di pressione sui nostri avversari che su di noi, ma è anche vero che noi abbiamo l’ultima partita in casa con il Rubin Kazan che arriverà¡ carico dal nuovo titolo russo. Il calcio è fatto da situazioni, da eventi anche inaspettati. Prima della gara d’andata credo che solo io e Guardiola avessimo rispetto per le altre due avversarie del girone, tutti gli altri dicevano che sarebbe stata una corsa tra Inter e Barca, invece adesso Inter e Barca rischiano ancora di essere eliminate da Rubin e Dinamo Kiev”.

Non fa misteri Josè Mourinho e confessa: “Riguardo alle condizioni di Sneijder, due o tre giorni fa pensavo potessero esserci sviluppi migliori, che invece non ci sono stati. Wesley è ancora in dubbio, ma è un dubbio che voglio sciogliere stasera, dopo l’allenamento, un dubbio che non mi porterò fino a domani. Sulla sinistra giocherà¡ Chivu, quindi giocheranno Julio Cesar, Maicon, Lucio, Chivu, poi gli altri…gli ho dimenticati. Zanetti? E’ importante, è la storia dell’Inter…”.

E, a proposito di infortuni, Mourinho non si lascia influenzare da quelli dei giocatori blaugrana: “Ibrahimovic e Messi? Il dottore del Barca è un mago…secondo me giocano tutti e comunque se Messi gioca o non gioca, questo non cambierà¡ il mio modo di preparare la gara. Che cosa dirò a Zlatan? Ci daremo un abbraccio prima della gara e uno dopo, come sempre. Ci aspetta una gara difficile sotto tutti i punti di vista perchè il Barca è forte come squadra e come singoli, perchè questo non è uno stadio normale, è una voce da 100mila persone che vogliono giocare e vincere, che mettono pressione vera su tutti, anche sull’arbitro per il quale non è facile prendere le decisioni. Sarà¡ quindi una pressione difficile, ma che dovremo affrontare con decisione e serenità¡. Ne abbiamo parlato oggi con i calciatori, mi aspetto da loro la giusta reazione. La priorità¡ domani è giocare, giocare una gara molto difficile, a me piace così, misurare la difficoltà¡”.

Iniziò nel 1996, l’avventura di Josè Mourinho a Barcellona e il tecnico nerazzurro non ha affatto dimenticato quegli anni: “Ringrazio la società¡ spagnola perchè mi ha dato la possibilità¡ di lavorare qui quattro anni. E’ stata un’esperienza importante, poi ho affrontato 6 volte il Barca col Chelsea e domani lo farò per la seconda volta con l’Inter. Si tratta di gare importanti, decisive e durante le quali dimentico di aver avuto una storia con il Barca. Sono corpo, anima e cuore per l’Inter. Magari in futuro tornerò qui anche alla guida di un’altra squadra, ma sempre con lo stesso spirito: grazie al Barca, ma voglio vincere”.

“Mi sembra che l’inter rispetto alla gara di andata sia cresciuta – ammette l’allenatore portoghese – ma una grande partita è sempre fuori da qualsiasi contesto, da qualsiasi previsione o ragionamento. Se oggi mi chiedete se domani giocherò per vincere o per pareggiare, sinceramente non saprei rispondere. Prima di ogni partita si pensa sempre di vincere, quello che è difficile fare è la gestione della gara durante la gara stessa”.

Domani sera si affronteranno due avversarie di prestigio, rispettose l’una dell’altra: “Credo che il Barca non abbia paura di giocare contro l’Inter, credo che loro siano veramente la squadra migliore in Europa e non solo perchè hanno vinto la Champions lo scorso anno, ma credo anche che abbiano rispetto per noi e per il rischio che possono correre, perchè se il Rubin vince con la Dinamo, per loro si fa dura, ma allo stesso modo l’Inter non ha paura del Barcellona e vuole giocare la sua partita. Qualche punto di contatto tra Inter e Barca? No. Il Barca è una scuola di calcio, ogni allenatore aggiunge qualcosa, ma è una scuola che dura da tantissimo tempo, con una sua filosofia, con un suo sistema di gioco. L’Inter non è ancora questo. Rispetto alla squadra di un anno fa, è certamente un’Inter più vicina agli ideali di Josè Mourinho e, secondo me, più adatta rispetto a quella della passata stagione per giocare nelle competizioni europee perchè, la squadra di oggi, sa gestire meglio e più a lungo il possesso palla. Però, per tutto il resto, l’Inter non è e non può ancora essere una scuola di calcio, ma stiamo lavorando per crearla, anche se serve il tempo e di tempo per lavorare a questo progetto ne abbiamo sempre poco”.

Inevitabilmente, nella sala conferenze dello stadio ‘Camp Nou’ non si parla solo di Barcellona-Inter: “Quello che è successo a Balotelli a Torino durante la gara di ieri sera è una cosa vecchia, veramente vecchia. L’unica cosa che posso fare è lavorare sul mio calciatore per metterlo nelle condizioni di giocare in situazioni ambientali particolari, ma è difficile perchè, anche quando lui riposa tranquillamente in un hotel a Barcellona, succedono queste cose in uno stadio lontano kilometri…sono sincero, mi piacerebbe tanto, ma vermente tanto, giocare Juventus-Inter a Torino, però ci sono delle regole e magari non si giocherà¡ lì. Vedremo”.

Fonte: inter.it (sito ufficiale)

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