2014
Tacopina: «Rivoluzione Bologna. Roma…»
Obiettivo Serie A: «Poi penseremo all’Europa»
BOLOGNA TACOPINA – C’è qualcosa che non va tra il Bologna e Joey Saputo e di mezzo non c’è solo Pantaleo Corvino, candidato a direttore dell’area tecnica. E’ stato rinviato, infatti, il CdA del Bologna, che era decisivo per la conta delle azioni e l’affidamento delle deleghe. Si aspettano nuovi investitori o che le promesse di quelli scesi in campo vengano mantenuto. Sta scricchiolando, secondo il Corriere dello Sport, l’asse tra Saputo e Tacopina, il quale proprio al quotidiano piemontese ha parlato del progetto sul club felsineo, rassicurando i tifosi: «Sono di un livello superiore. I tifosi rossoblù sono i migliori d’Italia, anzi no, del mondo. Ci sono stati momenti anche duri, complicati, in cui stavo per andarmene. E invece sono qua, perché ho voluto fortemente il Bologna. Vi racconto questa… Con me ci sono Joey Saputo, Anthony Rizza, Shilen Patel e un quinto investitore con cui ci stiamo accordando. Abbiamo le stesse idee, lavoriamo sullo stesso progetto. Voglio fare del Bologna un grande club. Io conto di restare qua vent’anni, sì, voglio lavorare per il Bologna per il resto della mia vita: voglio morire da presidente del Bologna, magari non troppo presto… Non venderò mai questo club».
I PROGETTI – Entusiasmo dilagante a Bologna, dove si sogna già l’Europa, ma il presidente rossoblù vola basso e intanto prospetta i progetti che ha in mente per ridare lustro al club felsineo: «Scusate, ma mi pare che dalla B si salga prima in A, o no? Ok l’Europa, ma prima pensiamo alla promozione. Modello? Il Psv Eindhoven, una società venuta su dal nulla che in poco tempo si è attestata tra i top d’Europa. Ha strutture all’avanguardia, una buona Academy, fa crescere ottimi giocatori e ha disponibilità economica per comprarne in giro per l’Europa. Il Dall’Ara è il nostro core business, è uno stadio bellissimo. Ha fascino, storia, è in centro città. Ma ha bisogno di una tinteggiata di bianco. Domani (oggi, ndr) arriva a Bologna Dan Meis, l’architetto cui voglio affidare il restyling del Dall’Ara».
NON SI TOCCANO! – Tacopina, che considera il calcio italiano migliore della Premier League, della Bundesliga e della Liga, ha parlato del rapporto con Diego Lopez, con il quale non intende interferire, ma che piuttosto intende supportare: «Bravo, sta facendo giocare bene la squadra. Ha uno spessore umano. Fusco? Non lo tocco. E’ onesto, mi piace come persona, ha lavorato bene. In un mese e senza un soldo ha costruito una squadra competitiva. Fusco quest’anno resta a Bologna. Se serve spenderemo. Ma sempre ascoltando quelle che sono le indicazioni di Lopez e Fusco. Comunque di giocatori in gamba ne abbiamo anche noi. Tanti giovani, soprattutto».
L’AMICO GIALLOROSSO – Il mirino si sposta poi su Francesco Totti, un amico di Tacopina: «Totti is a god. E’ fuori categoria, è un grandissimo. Totti non lascerà mai Roma. Ma anche qui a Bologna abbiamo tante bandiere: Di Vaio, con cui ho parlato proprio ieri (giovedì, ndr), il grande Pagliuca, che allena da noi la squadra dei Giovanissimi, ovviamente Baggio, Signori, e gli eroi del ‘64». Il presidente del Bologna, che era partito come vicepresidente della Roma, ha parlato dell’esperienza in giallorosso: «Poi le cose sono cambiate. E così anche il mio ruolo, che nel corso dei mesi è diventato sempre più marginale. Ma non ho rimpianti. Ho avuto un ruolo importante nella costruzione della società, ho imparato molte cose sul calcio italiano e sono molto contento che ora la Roma sia in Champions League. Sono stato parte anche io di questa scalata. In arrivo Fenucci? Qualcuno da Roma verrà. Ma di questo parliamo un’altra volta».