Torres: «Milan, pazienza e risaliremo» - Calcio News 24
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Torres: «Milan, pazienza e risaliremo»

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L’attaccante spagnolo è ottimista: «Derby? Spero di segnare»

MILAN TORRES – Da piccolo sognava di diventare portiere per seguire le orme di suo fratello, ma sua madre lo costrinse a cambiare ruolo quando un giorno tornò a casa con un dente rotto: parliamo di Fernando Torres, emblema del nuovo corso del Milan di Filippo Inzaghi. Una sfida tutta nuova per l’attaccante spagnolo, che ha parlato in vista del derby: «Vincerlo è stata la prima cosa che mi hanno chiesto i tifosi in aeroporto ad agosto. Sono partite che durano sei mesi. Dappertutto. Si preparano da sole. Spero di segnare anche in questo», ha dichiarato Torres ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

GOL E RINASCITA – I suoi gol, però, latitano, l’ultimo risale alla partita contro l’Empoli. Torres, però, resta fiducioso ed ottimista per cambiare passo anche nella classifica marcatori: «Non può sempre segnare Honda… Il Milan mi ha preso per fare gol, e farne più di tutti è il mio lavoro. Altrimenti al mio posto viene un altro. Comunque il gol non è un’ossessione: se vedo un compagno messo meglio, gliela passerò sempre. Io sono sempre stato un giocatore che dipende strettamente dalla squadra. Se la squadra funziona, funziono anch’io. Nessuno nel calcio di oggi può fare il trascinatore da solo». Le pressioni non preoccupano il centravanti, abituato a dover soddisfare aspettative enormi nella sua carriera. E’ stato così anche all’Atletico Madrid, che ha paragonato, guarda caso, al club rossonero: «Anche il Milan deve ripartire, ma l’esperienza mi insegna che non bisogna avere fretta. Tornare in Europa è la missione primaria, certo, ma senza farsi prendere dall’ansia. Il grande Milan tornerà perché i grandi giocatori vogliono le grandi squadre e le grandi squadre sono quelle con una grande storia».

LE “DRITTE” – Torres, che ha parlato del legame con l’Italia (dalla vittoria della Champions League con Di Matteo, al primo gol in Nazionale segnato a Genova e il primo contratto dopo una Nike World Cup Club giocata con l’Atletico Madrid a Reggio Emilia) e di quello con Demetrio Albertini, il quale gli parlava continuamente del club rossonero, si è concentrato poi sul rapporto col presidente Silvio Berlusconi: «Il presidente è incredibile. Adora parlare di calcio. Ci dà molti consigli, ci dice come vede le cose in campo. A noi attaccanti, per esempio, dà indicazioni sui movimenti quando hanno palla i centrocampisti. Per me è una novità assoluta, non avevo mai avuto un presidente così interessato a quanto avviene in campo». Tocca poi a Filippo Inzaghi, un altro dispensatore di consigli: «Per ora batte molto sul concetto di gruppo. Con me insiste sulla posizione e mi raccomanda di non preoccuparmi: “Hai sempre fatto gol, li farai anche qui”».

IL DERBY – Con diplomazia poi Torres ha trattato il tema Mario Balotelli, per il quale l’ambiente inglese è difficile ma può trarne beneficio, e della compatibilità tattica possibile con Jeremy Menez. Prioritario per Menez è far bene con il Milan, anche perché così può giocarsi le sue chance per un ritorno in nazionale. La Premier League per lo spagnolo è ormai parte del passato, nel futuro immediato intanto c’è il derby contro l’Inter di Roberto Mancini, che nel 2008 affossò con la maglia del Liverpool: «Lo so, gli ho già dato un dispiacere, ma vorrei chiarire che non ho nulla contro di lui (sorride, ndr). Spero che a fine partita ci stringeremo la mano, anche se magari gli avrò di nuovo fatto gol e il Milan avrà vinto… E’ un ottimo tecnico, ha svolto un lavoro eccezionale».

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