2014
Milan, Abate: «Ho solo due rimpianti»
Il difensore rossonero parla di attualità, ma anche del passato
MILAN ABATE – Mancano poche ore al derby ed i motori e gli animi si scaldano. Intervistato fa Forza Milan! ha parlato in questi giorni uno dei veterani dello spogliatoio rossonero, Ignazio Abate, che ha provato a dare coraggio ai suoi in vista della stracittadina. Il difensore milanista, tra le altre cose, è tornato anche un po’ sul passato, a stagioni più o meno gloriose di quella attuale e a qualche rimpianto di troppo…
ROSSONERO 4 EVER – Così Abate: «La passione è tanta, io provengo dal settore giovanile e appartengo a questa società da 18 anni. Ho fatto tutta la trafila con l’obiettivo di arrivare in prima squadra. È normale innamorarsi di questa società, di questa città e di questi colori». Adesso però il Milan non vive un momento bellissimo… «Non è bello vedere San Siro semivuoto. Mi ricordo quando facevo il raccattapalle per la squadra di Ancelotti, a quei tempi lo stadio era veramente strapieno». Inzaghi da allenatore ha portato tanto entusiasmo: «Non penso che Pippo in due o tre mesi abbia stravolto la squadra a livello fisico, piuttosto ha lavorato tanto sulla testa di ciascuno di noi. Fortunatamente, lo dico tra virgolette, quest’anno non abbiamo le coppe europee e quindi possiamo sfruttare il fatto di giocare una sola partita alla settimana. Io preferirei giocare ogni tre giorni, soprattutto se il mercoledì c’è un impegno di Champions. Perché alla fine puoi allenarti quanto vuoi, però il ritmo che ti dà la partita nell’arco dei novanta minuti non te lo dà nessun allenamento al mondo». Ci sarà tempo per provare a rifarsi, a partire dalla partita di questa sera magari…
AMARCORD – Si parla quindi di passato. Quanto è cambiato il Milan negli ultimi anni? «Quando è partito Ancelotti è andato via veramente un pilastro dello spogliatoio. Con Leonardo abbiamo fatto un buonissimo anno, la stagione dopo però siamo nuovamente ripartiti da zero con Allegri. Mi ricordo che all’inizio stentavamo, non avevamo disputato un buon precampionato. Poi però begli ultimi giorni di mercato arrivarono Ibrahimovic e Robinho e questo portò un entusiasmo incredibile». C’è però qualche rimpinato riguardante il passato: «Il rimpianto più grande è quello di non essere riusciti a confermarci campioni d’Italia con Allegri. Avevamo sicuramente le potenzialità per fare il bis. Un altro rimpianto è legato all’eliminazione in Champions League nei quarti contro il Barcellona, per un rigore che fece molti discutere». Quella maledette settimana contro Bologna e Fiorentina, con un solo punto su sei dei rossoneri nella seconda annata di Allegri che consegnò lo Scudetto alla Juventus cambiò forse tutto: la società, in estate, vendette Thiago Silva ed Ibrahimovic per fare cassa. Se avesse vinto il campionato, forse…