2014
Rafa Benitez: In a sentimental mood
I tormenti di Benitez, Napoli o non Napoli
Va o non va? Buona parte del passionale popolo partenopeo in tal senso oscilla come un pendolo: crede (e spera) nel suo rinnovo dopo una vittoria, poi al puntuale (puntualissimo) passo falso inizia a considerare l’ipotesi del suo addio. Ragionando alla stregua del sarà deluso, le cose non vanno come avremmo ed avrebbe sperato, tutto sommato lasciarsi non sarebbe un disastro per nessuno.
SCENARIO 1 – Vince e va via. Sì, ma qual è il suo pensiero? Rafa Benitez ha davanti a sé tre precisi scenari ad uno dei quali non può scappare neanche volendo. Considerando il curriculum con il quale è approdato all’ombra del Vesuvio è pacificamente ipotizzabile che il tecnico spagnolo sia a Napoli per vincere qualcosa che non sia la pur rispettabile Coppa Italia: dunque il campionato o una competizione europea. Questo Napoli non può imporsi nell’attuale Serie A per due inequivocabili ragioni: lacune proprie ed avversario super (Juventus). I partenopei non hanno le carte in regola per trovare continuità di vittorie: alla base un’eccedenza di errori singoli – che altrove non si verifica – a minare ogni auspicio di grandezza. Il resto lo fa un equilibrio complessivo mai consolidatosi: la sensazione forte è che il Napoli – non appena subisce un gol – sia in grado di incassarne a ripetizione. Incide in tal senso anche una mentalità vincente ed un carattere a dir poco difettanti. Dunque resta l’Europa League: regalare una coppa al popolo azzurro – lì dove riuscito solo nell’era Maradona – e salutare senza rimpianti. Se la situazione inerente ai gironi eliminatori appare piuttosto gestibile, nella fase ad eliminazione diretta la retrocessione di alcune realtà dalla Champions League ed il generale incremento del livello complica i piani dell’allenatore iberico.
SCENARIO 2 – Resta. Come analizzato in precedenza vincere nell’attuale stagione – a meno di stravolgimenti, s’intenda – appare opera complessa. E dunque Benitez non ne vorrà sapere di lasciare Napoli senza aver conquistato un trofeo: sia per non frustrare le aspettative di chi lo aveva accolto come la grande speranza del post-Maradona, sia per non lasciare un buco nel suo curriculum. Dall’esperienza sulla panchina del Valencia in poi – e dunque dal 2001, anno in cui si è affermato ed in seguito confermato come uno dei tecnici top a livello mondiale – dovunque abbia messo piede ha vinto almeno un trofeo internazionale: due scudetti e l’Europa League a Valencia, la Champions League a Liverpool (due finali di cui una persa) con la Supercoppa Europea, la Coppa del mondo per club con l’Inter e l’Europa League con il Chelsea. Per due stagioni consecutive (2003/04 e 2004/05) allenatore dell’anno Uefa. Ecco il sentimental mood di Rafa: cosa fare, restare e provare a vincere nonostante qualche difficoltà di troppo sul mercato (che forse non si immaginava) o attendere una chiamata dalla Premier League e tornare in Inghilterra per avvicinarsi alla famiglia?
SCENARIO 3 – La Coppa Italia è un trofeo. Tradotto: non vince scudetto o Europa League quest’anno ma saluta Napoli ritenendo comunque la sua esperienza non fallimentare. Avrebbe lasciato in dote una Coppa Italia e magari – centrando il terzo posto – la possibilità di giocarsi l’accesso alla prossima Champions League, in quel preliminare che tanto male ha fatto all’attuale percorso del suo Napoli. Vi sembra possibile? O meglio: è uno scenario che vi appariva ipotizzabile quando appose la firma sul contratto che lo legava al club di De Laurentiis? La splendida canzone che abbiamo inserito nel titolo – “In a Sentimental Mood”, composizione del 1935 di Duke Ellington, celebri le interpretazioni di John Coltrane, Ella Fitzgerald e poi di Billy Joel – narra nel suo intro: In a sentimental mood i can see the stars come through my room, in uno stato d’animo sentimentale posso vedere le stelle apparire nella mia stanza. Dove batte il cuore di Rafa? Dalla famiglia o dalla volontà di regalare una gioia ad un popolo affamato di gloria (ed aggiungere una pagina al suo percorso professionale)? Da entrambe le parti. Sì, ma qual è il suo tormento? Avvicinarsi a casa o la sensazione di profonda incompiutezza con la quale eventualmente saluterebbe Napoli? Il capolavoro conclude con: I’m within a world so heavenly for i never dreamt that you’d be loving sentimental me. Sono in un mondo così divino ma mai avrei sognato che ti saresti sentimentalmente legato a me: a lei la scelta, Rafa. Comunque vada non sarà stato come buttare un dado.