Pasquale Marino ha presenziato ieri sera alla prima cittadine de “Piede di Dio”, un film dedicato al mondo del calcio giovanile italiano. La storia è quella, assai comune, di un talent scout che si convince di aver trovato un ragazzo calcisticamente dotato e spera di farlo arrivare tra i professionisti. Il provino va male e entrambi i protagonisti sono costretti a rinunciare ai sogni di gloria.

Marino ha commentato che la storia rispecchia una realtà  ormai nota: “C’è tanta gente in giro che cerca di arricchirsi con i ragazzi”. ‘Il Gazzettino’ riferisce che Marino stesso è testimone di un caso analogo: “Anche io, quando scendo periodicamente nella mia Marsala, vengo avvicinato da qualche padre, convinto di avere in casa un fuoriclasse, meritevole di una carriera folgorante. C’è stato un genitore che mi ha fatto telefonare da un giornalista di fama nazionale, per raccomandare il figlio, che fra l’altro stava facendo panchina nei dilettanti. Se non si hanno qualità  fuori dal comune, non ci sono santi che facciano arrivare alla serie A”.

Si finisce, quindi, con il parlare di Udinese: “Quando i risultati non vengono, possono sorgere delle incomprensioni. Sono tornato all’Udinese per raggiunere l’obiettivo salvezza, lavorando con l’entusiasmo e la serietà  di sempre. Ma ho avuto più soddisfazione quando la società  mi aveva scelto la prima volta, tre anni fa”. Questa l’amara conclusione.

Fonte: Udineseblog.it