2016
Suso: «Basta prestiti. Resto al Milan»
«Il Milan può puntare su di me, sono maturato»
Suso pensava che Vincenzo Montella lo avrebbe mandato a casa, visto che tre mesi fa ha deciso il derby della Lanterna, creando la frattura tra l’allenatore della Sampdoria. Ci scherza il fantasista del Milan, che sembrava potesse figurare tra i cedibili e che invece ha conquistato il tecnico rossonero. E quest’anno potrebbe essere quello della svolta per lui: «Capisco che questo può essere il momento decisivo della mia carriera», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport il calciatore spagnolo, che ha parlato anche della scarsa continuità avuta nella sua prima esperienza al Milan: «Quando sono arrivato nel 2015 non stavo benissimo fisicamente e dovevo ambientarmi, ci stava che Inzaghi mi tenesse un po’ fuori. Quello che non capisco è come mai è successo anche nei primi sei mesi della scorsa stagione. Ne ho parlato con il club e mi è stato risposto che nei miei confronti non c’erano preclusioni, però ho continuato a far panchina. A Mihajlovic non ho mai chiesto nulla, lui non mi ha mai dato spiegazioni», ha spiegato Suso, che ha assicurato di non essere uno che fa casino quando non gioca e che sapeva che sarebbe arrivato il suo momento.
FIDUCIA E CONTINUITA’ – Al Genoa ha dimostrato di essere all’altezza di vestire la maglia del Milan, di avere le qualità giusta. Merito anche di Gian Piero Gasperini: «Un grandissimo, mi è piaciuto molto», ha dichiarato Suso, che però è rimasto affascinato da Montella perché punta sul possesso palla. Suso non ha particolari richieste: vuole solo fiducia e continuità per rendere al massimo. E poi lancia un messaggio alla società: «Il Milan può puntare su di me, perché sono maturato a sufficienza per poterlo dire e mi sono sempre preso le mie responsabilità. Ho sempre detto che voglio questo club, il mio desiderio è restare per fare qualcosa di importante. Basta con i prestiti». Nessun rimpianto per l’addio al Liverpool, la cui proposta di rinnovo non andava bene a Suso. Lo spagnolo, però, ha ringraziato il club inglese per averlo “cresciuto”.