Due strade per sbloccare il mercato, ma crescono i dubbi sui cinesi

Le firme sul preliminare di vendita del Milan dovrebbero arrivare a fine agosto, a pochi giorni dalla chiusura del calciomercato estivo, quindi la caparra cinese di 15 milioni di euro non potrà essere investita per regalare dei rinforzi a Vincenzo Montella. Non va ancora totalmente scartata l’ipotesi che la cordata cinese e Fininvest arrivino alla firma il 16 agosto, ma, secondo La Gazzetta dello Sport, ha più senso ipotizzare uno slittamento a fine agosto o al massimo ai primi di settembre. A questo punto il timore è che la cordata cinese non abbia ancora messo insieme tutto il denaro promesso. Le parti in causa parlano di intoppi burocratici, perché far uscire somme importanti dalla Cina è tutt’altro che semplice.

INTOPPI – Quindi, o il Milan si autofinanzia oppure la campagna acquisti sarà congelata. L’amministratore delegato Adriano Galliani continua a trattare: ha incontrato ieri José Sosa e l’agente, ma non può arrivare alle firme. Stesso discorso per Alvaro Arbeloa, che resta in standby. Non si tradurranno in qualcosa di concreto nemmeno le chiacchierate odierne con Enrico Preziosi: si parla di un incrocio tra Leonardo Pavoletti e Suso, ma quest’ultimo è stato bloccato da Vincenzo Montella. Si può discutere anche di Rincon, ma senza la cessione di Carlos Bacca resteranno solo discorsi.

DUE STRADE – Stando a quanto riportato da Tuttosport, Fininvest potrebbe concedere un piccolo tesoretto per permettere al Milan di sbloccare alcune trattative, come quelle, ad esempio, per José Sosa e Arbeloa, mentre Juan Cuadrado può arrivare in prestito con obbligo di riscatto dal Chelsea. L’alternativa è Tello (Barcellona). L’edizione odierna del Corriere dello Sport avanza un’altra ipotesi: potrebbe essere sacrificato Mattia De Sciglio, che piace a Napoli e Juventus, se non si sbloccasse la partenza di Carlos Bacca. Con la società bianconera si potrebbe poi parlare di Simone Zaza.