2009
Cagliari, Cellino sogna ad occhi aperti
Massimo Cellino è al settimo cielo. Il suo Cagliari gioca bene e vince, e la classifica sorride ai rossoblù, che se dovessero vincere con l’Udinese si proietterebbero addirittura in zona Champion’s League. Il patron Cellino quasi non ci crede: “”A dir la verità , quasi non mi sembra vera. E’ così bella che sembra un sogno e non vorrei proprio svegliarmi”. Il presidente non pensa al futuro ma vive alla giornata, pensando in primis alla gara di Udine: “A Udine prima di tutto dobbiamo arrivarci. E poi ogni partita fa storia a sè: inutile fare progetti su quelle che si devono ancora giocare. Non ci sono gare facili. Per giunta, le altre squadre stanno viaggiando a ritmi pazzeschi”. Cellino fa anche un pronostico sulle convocazioni di Lippi per i mondiali: “Ã?«In Sudafrica andrà solo un giocatore del Cagliari: Marchetti. Io credo che Lippi abbia fatto le sue scelte: ci sono tanti giocatori italiani che meriterebbero il Mondiale ma non credo che il ct stravolgerà i suoi piani”. Il presidente parla poi dell’ottima stagione, maturata grazie ad un idea precisa: “Nella vita si lavora, si fanno scelte. La programmazione è fondamentale, i successi non sono mai frutto del caso. E’ la continuità il nostro valore aggiunto. Io non sono un commerciante di giocatori: punto a tenerli, non a venderli”. Ed Allegri si è rivelato la persona giusta per rimanere al timone della squadra rossoblù: “”Allegri sa dare concretezza ai programmi. Lavora per l’azienda, per la squadra, per il Cagliari, non per se stesso”. A fine stagione il presidente tirerà le somme: “In due anni tanti valori sono maturati. Alla fine di questa stagione dovremo fare una valutazione attenta, capire bene quale futuro può avere il Cagliari. Non posso andare da giocatori che sono enormemente cresciuti nella considerazione tecnica generale e invitarli a rimanere soltanto per affetto, per simpatia. A fine stagione capiremo se questo club avrà un suo stadio, uno stadio che consenta di programmare qualcosa di più ambizioso di una semplice salvezza o se, al contrario, dovremo considerare questo livello come irreversibile”
Fonte: Corriere dello Sport