Vanoli, conferenza stampa Torino Juventus: parole pre derby
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Torino, Vanoli in conferenza: «Coco ci sarà, Ricci e Gineitis ci proveranno. Derby? Darei tutto, ecco come ho vissuto la settimana»

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Vanoli in conferenza stampa pre Torino Juventus, vediamo le dichiarazioni del mister granata alla vigilia del match di Serie A, le sue parole pre derby

Paolo Vanoli torna a parlare in conferenza stampa. Dopo uno stop preso in occasione della sfida (poi pareggiata) con il Parma, il tecnico ex Venezia ricompare davanti ai cronisti nella sala conferenze Stadio Olimpico Grande Torino. L’occasione, naturalmente, è il derby in programma domani: Torino Juventus. Alle ore 18 di sabato 11 gennaio andrà infatti in scena l’ultimo ed ennesimo capitolo della stracittadina piemontese, che vedrà i granata da lui allenati ospitare i bianconeri di Thiago Motta

Non ci resta dunque che riportare le dichiarazioni di mister Vanoli, che – giusto ricordare – alle 16e45 scenderà poi sul campo del Filadelfia per un allenamento a porte aperte davanti ai propri tifosi. Sentiamo quindi il suo intervento a 24 ore e poco più dall’appuntamento con la Vecchia Signora. La conferenza stampa di Paolo Vanoli alla vigilia del derby Torino Juventus

Vanoli in conferenza stampa pre Torino Juventus: 

Come sta il Torino?

«Bene, abbiamo fatto una buona settimana. Oggi avevamo un dubbio Coco, Ricci e Gineitis. Saul è rientrato, oggi – nella rifinitura – sia Gineitis che Ricci proveranno ad esserci. Speriamo»

Il derby si prepara da solo?

«Queste partite…bisogna gestire i momenti. Capire i momenti e come si arriva ai vari derby. Con il Parma l’abbiamo interpretata bene, ci sono mancati solo i tre punti. Sappiamo che il derby è una partita a sè, ma anche i punti contano. Bisogna sempre giocare queste partite con l’obiettivo di vincerle. Questo vorrei trasmettere.»

La Juve sarà senza Vlahovic e Conceicao. Cosa cambia?

«Non mi interessa guardare loro. Il derby ha la sua valenza, è importante: troviamo una Juve forte. Incontriamo una squadra forte, che anche senza i due giocatori ha dei valori in panchina importanti. Dobbiamo prendere da lezione quello che abbiamo fatto all’andata. Devi vincere queste partite sul piano organizzativo ma anche col cuore e con la passione».

Il presidente Cairo vi ha parlato ieri?

«Beh…quando si è vicini, ci si confronta: è la cosa che nel passato è mancata un po’. Per vivere i problemi, bisogna viverli vicina alla squadra. Poi io ho chiuso il capitolo mercato in questa settimana perché il derby è troppo importante. Cosa ha detto Cairo? Il presidente ha fatto un discorso alla squadra importante secondo me»

La squadra è carica nè troppo nè poco?

«E’ un’ottima domanda. Come dicevo, trovare la chiave per il giusto equilibrio è importante. C’è una chiave collettiva ma anche una individuale di ogni ragazzo: è un aspetto importante e da considerare. Devi riuscire a trasformare tutta l’energia e la voglia quando l’arbitro fischia»

Il Torino domani scenderà col 3-5-2?

«Mi hai fatto una domanda interessante…ora mi chiedi la formazione (ride, ndr). Io ho dimostrato di non essere integralista: quando si parla di numeri, nel calcio moderno sono semplici numeri per i giornalisti per buttare giù la formazione. Poi nella gara, c’è l’interpretazione. Nelle partite ci sono più partite…vediamo domani»

La squadra sente la voglia dei tifosi?

Penso di sì, lo hanno dimostrato i tifosi a fine partita con il Parma che li hanno chiamati sotto la curva per fare capire l’importanza del derby. L’ho detto: io per primo ho sempre detto che voglio unire e avvicinarmi nonostante ciò che sta succedendo. In questo percorso di sei mesi, la nostra bravura – mia e del mio staff è stata quella di comandare una barca durante mesi in cui ne sono successi tante. Adesso la società deve capire l’importanza di questo mercato»

Il Torino fatica a segnare. Qual è la spiegazione di Vanoli?

«Guarda…non riuscire a segnare è diverso da non riuscire a creare. Ripeto, quando mi dicono: ‘non abbiamo tirato in porta’ penso a Saul (Coco, ndr) e Karamoh, se vedi che non tirano a porta vuota i dati dicono che non hai tirato…Ma bisogna saper leggere i numeri. Soprattutto con il Parma abbiamo creato tanto, non siamo stati bravi a concludere ma il migliore in campo è stato il portiere. A Empoli abbiamo vinto uno a zeo su un eurogol di Adams, ma se guardiamo le occasioni il portiere ha fatto due o tre grandi parate. E’ da un mese che creiamo, ora dobbiamo diventare concreti»

Cosa l’ha ispirata per questa Torino Juve?

«Il silenzio. L’ho vissuto così. Sono un allenatore che arriva da sacrificio e passione, ogni preparazione è diversa come ogni partita lo è. Sono stato in silenzio, ho voluto sentire e guardare e lo farò fino alla fine»

Può essere un vantaggio essere un Toro che costruisce di più rispetto agli ultimi derby?

«Ho caratteristiche di giocatori da palleggio, quando alleni una squadra guardi le caratteristiche. I centrocampisti che abbiamo, l’ho sempre detto, a parte Gineitis che ha quelle caratteristiche di continuità nell’attaccare l’area, gli altri sono più propensi al palleggio. Ho sempre detto che in questo periodo Karamoh ci ha aiutato tanto. Mi hanno insegnato che per segnare, serve attaccare la linea difensiva. Lui ci ha aiutato, anche per sfruttare meglio Vlasic e Adams. Giustamente, sai, le valutazioni dipendono molto dalle caratteristiche dei giocatori. Io penso che questo Toro è una squadra che arriva nell’ultimo terzo con il palleggio, anche se come ben sapete a me piace andare al concreto»

Cosa farebbe per vincere il derby?

«Tutto (ride, ndr). So quanto manca, il mio sogno è vedere dopo tante sofferenze…perché in questi mesi ho capito cosa vuol dire soffrire a Torino, sarebbe una gioia immensa. Darei tutto. Cos’è tutto per Vanoli? E’ la passione di questo lavoro, la voglia di vincere ogni partita. Ma è una parola grande, me la tengo per me…»

Cosa deve capire la società sul mercato? Oltre all’attaccante serve altro?

«Non voglio parlare di mercato. Sono coerente con me e con i giocatori, ho dimostrato di utilizzare tutti i giocatori. Se dobbiamo vincere con i singoli, è difficile; noi dobbiamo vincere di squadra e di spirito. Per farlo, come ho detto dal primo non guardo in faccia a nessuno e ho bisogno di tutti. Poi, sul mercato sappiamo l’infortunio di Zapata…»

Cosa succede a Sanabria nell’ultimo periodo? L’hai schierato poco…

«Sono scelte tecniche. Per me i giocatori sono tutti importanti, ma ne giocano 11. C’è lo stato di forma, le situazioni…Per ciò che è il mio calcio, qui c’è stato un maestro come Ventura che più di una volta ha fatto il 4-2-4. Quindi…per arrivare a questo c’è un lavoro dietro, una mentalità. Mi chiedevate sempre di Maripan, aveva bisogno di tempo per avere la condizione e arrivare oggi ad essere importante per noi»

Domani è l’ultima occasione per Sanabria? Lui sa come si segna alla Juve…

«Speriamo che se lo ricordi domani (ride, ndr)…Come sta? L’ho visto bene, devono essere tutti al servizio della squadra. Sappiamo che è un giocatore importante, ha detto che si prendeva responsabilità senza Zapata. E’ un giocatore del Torino ed è importante»

Qual è il senso dell’apertura di un porte aperte al Filadelfia oggi?

«Questa cosa mi sta dando fastidio…Da quando sono arrivato, sono tra quelli allenatori che hanno aperto di più. Lo volevo fare di più, ma devo spiegare: un mese e mezzo il Fila non è agibile per rifacimento campo, ma ho aperto lo stadio per la partitella con la Primavera. Poi oggi rispetto a una volta ci sono anche problemi di sicurezza, per aprire una struttura ci sono questi problemi che prima non c’erano. Poi, non l’ho aperto perché c’è il derby, penso che i nostri tifosi hanno dimostrato sempre di stare vicino alla squadra. Non ho potuto aprirlo prima, volevamo festeggiare un augurio di buon anno. Questa può essere un’occasione deve coincidono tutte le cose»

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