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Palomino: «A Cagliari sono contento di essere leader. L’amicizia nel calcio è importante per questo motivo»
José Luis Palomino, difensore centrale del Cagliari, oggi è stato ospitato da una trasmissione radiofonica per parlare in vista della partita con il Genoa e non solo
José Luis Palomino sta assicurando delle prestazioni impeccabili alla squadra allenata da mister Davide Nicola. Il difensore classe 90′ del Cagliari, il quale ha giocato per diversi anni con la maglia dell’Atalanta, oggi è stato ospitato da una trasmissione radiofonica su Radiolina. Tra i vari temi di cui parlerà c’è anche la partita del Ferraris contro il Genoa del nuovo allenatore Patrick Vieira. Oggi CagliariNews24 vi riporta in diretta le dichiarazioni dell’esperto calciatore argentino dei rossoblù. Le sue parole:
LE PAROLE DI PALOMINO
INFANZIA ED IL RITIRO – «Non leggi i giornali ma li vendevo quando ero piccolo, aiutavo mio padre. Mi toccava, era la Gazzetta di Tucuman. Vi leggo se parlate bene di noi. Intervista di Zappa che parlava di me? Ha esagerato, abbiamo parlato della situazione non semplice, soprattutto per me che ero appena arrivato. Non dico cosa ci siamo detto, rimane nello spogliatoio, ma ho dato il mio parere dal mio punto di vista. Ci siamo detti di non mollare e che ci dovevamo adattare in quel momento in cui tante cose erano cambiate. Dovevamo lavorare e crederci, ci siamo scambiati i nostri pensieri in ritiro».
PALOMINO LEADER – «Non è difficile far sentire la propria voce, è il mio carattere. Ho imparato tanto nelle squadre in cui sono stato e se serve il mio parere lo do. La nostra squadra ha affrontato delle difficoltà perché aveva cambiato tanto dall’anno scorso. Sapevamo di non dover mollare e di dover lavorare. Mi sento leader ma voglio aiutare questi ragazzi a fare bene anche per il proseguimento per la loro carriera, in modo che possano crescere».
LA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE – «Io cerco sempre di non dire le stesse cose, di dare una risposta vera come nel giorno della mia conferenza di presentazione al Cagliari».
ESEMPI NELLO SPOGLIATOIO – «Si, ce ne sono e l’ho detto da subito. Pavoletti, Viola e Luperto, in tanti vogliono portare avanti questo progetto. Loro sono leader, ci sono da prima di me. Cagliari? Non sapevo come fosse ma mi piace. Io vengo a giocare a calcio e non a vedere la città, io faccio sempre casa-centro sportivo, esco poco. Mi hanno convinto perché Giulini l’anno scorso mi aveva parlato ma non mi avevano fatto andare via dall’Atalanta. Abbiamo parlato per una settimana ed abbiamo concluso, ero svincolato».
ESSERE CATTIVO – «Mi dicono che sono strano perché mi vedi serio ma io sono sereno e penso ad altre cose. Posso sembrare cattivo e permaloso per questo. In campo? Non lo sono, non mi piace esserlo anche se vado forte e voglio vincere ogni duello. Se non posso prenderti la palla non cerco di sfruttare altri mezzi o parlare. Altri che sono limitati lo fanno, ti distraggono. Mi hanno sempre detto che potrei picchiare di più, me lo dice sempre un mio amico. Romero lo era di più, lui ha giocato con me. La mia intenzione è vincere i duelli in modo pulito. Mi hanno detto sempre che se avessi picchiato di più sarei potuto andare più avanti ma non è una cosa che mi viene».
CHITARRA ED ALTRI INTERESSI – «Si, mi piace la musica. Prima lo facevo spesso ma ora di meno, faccio altro, leggo ttto quello che è psicologia, filosofia e finanza, cose che prima non trattavo. Mi piacerebbe iniziare a suonare il pianoforte come Lapadula, mi farò dare il numero del suo insegnante (ride n.d.r.). Leggo tanto le cose per sapere come investire, come avere una mentalità forte e come uscire dai momenti negativi, come i mentori americani. Ho letto che Gosens si era affidato ad uno psicologo, mi piace come cosa, mi aiuta nel calcio ma anche nella vita. Nel tennis è una cosa in cui si usa molto il lavorare sulla testa».
IL CARATTERE DI PALOMINO – «Mi piace il tennis ma guardo poco la tv, sono un po’ strano. A volte mi piace stare da solo ed altre in compagnia. Faccio quello che voglio e se un giorno non voglio esserti simpatico non lo faccio. Mi piace quando le persone mi dicono le cose dirette, quando fai altri giri di parole non ti sto ad ascolatare. Tanti hanno il loro equilibrio ma per me dipende da come mi sveglio».
ARGENTINA E AMICIZIA NEL CALCIO – «Vado ogni anno in Argentina anche più di 20 giorni all’anno. Vado lì o a Formentera o in ardegna, ci venivo già prima con il mio amico Zapata. In Argentina ho due amici stretti, passiamo giornate intere assieme. L’amicizia nel calcio esiste, lo vedo tra Zappa e Augello, si vede che sono amici. Sono amicizie che possono durare nel tempo anche quelle nel mondo nel calcio».