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Comuzzo, le parole del fratello: «Non ci aspettavamo la chiamata in Nazionale: si ispira a Chiellini e in quello gli assomiglia»
Le parole di Francesco Comuzzo, fratello del difensore della Fiorentina e fresco di convocazione in nazionale Pietro
Pietro Comuzzo, difensore della Fiorentina, è la chiamata a sorpresa di Spalletti per questo giro di convocazioni in Nations League. A Radio Firenze Viola ha parlato Francesco, fratello del difensore viola e anche lui calciatore, attaccante nella Pro Fagagna, Eccellenza in Friuli. Di seguito le sue parole.
ESORDIO IN SERIE A – «Da un lato è sempre una sorpresa, dall’esordio al Maradona di ottobre scorso fino a oggi. Ma conoscendo mio fratello, è sempre stato sul pezzo e ha sempre dato tutto e quindi i risultati arrivano, soprattutto se hai un atteggiamento come il suo che ogni giorno cerca di migliorare».
REAZIONE ALLA CONVOCAZIONE CON L’ITALIA – «Sinceramente pensavo sarebbe stato convocato dall’Under 21 in questa pausa. Poi ho iniziato a ricevere messaggi da qualche amico, ho sentito mio papà e le mie sorelle, non ce l’aspettavamo. Ma come ho detto prima, tutto quello che gli arriva è meritato».
SARETE A SAN SIRO – «Sì, ci stiamo già pensando. Mio padre dovrebbe riuscire ad andare, io mi sto organizzando perché domenica gioco ma dovremmo esserci tutti».
SOPRANNOME – «Secondo me il soprannome che gli si addice di più è soldato, perché segue le regole ed è sempre umile e dirigente. Ma va bene anche mastino…».
PASSIONE DEL CALCIO IN FAMIGLIA – «Sì, la passione ce l’ha passata lui (il padre ndr) fin da piccoli. Giocavamo sempre a seconda di dove eravamo, che fosse una piazza o un campetto».
SEMPRE STATO UN DIFENSORE – «Da piccoli non ci sono mai troppi ruoli ma lui è sempre stato portato a difendere anche se all’inizio voleva fare il portiere. Poi è stato messo difensore, per fortuna aggiungo io».
PARAGONE CON CHIELLINI – «Dal punto di vista difensivo sì, ci somiglia per aggressività e marcatura che forse è la sua dote principale. Ma ha un ottimo lancio ed è bravo a impostare: fa bene a ispirarsi a un giocatore come lui. Io guardo più a Lewandowski per come interpretare il suo ruolo da attaccante».