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Napoli Atalanta, tre cose che non hai notato
L’Atalanta ha la meglio sul Napoli meritatamente con un rotondo 3-0 al Maradona: ecco com’è andata
Una sfida bellissima quella tra la capolista Napoli e una serissima concorrente come l’Atalanta. La doppietta di Lookman e il gol finale di Retegui rubano l’occhio, ma ci sono anche altri episodi meno evidenti che vanno evidenziati.
1) Il primo squillo. Napoli-Atalanta inizia a spron battuto, con un tasso di aggressività elevato. Si combatte su ogni pallone, talmente tanto che viene da chiedersi come sarà possibile che le due squadre riescano a guadagnare campo. Ci pensa Kvaratskheila a trovare uno spazio libero, ben imbeccato da una verticalizzazione. Arriva velocemente in attacco e inventa un cross morbido, così raffinato che Lukak non ci arriva. Il primo a essere sorpreso della qualità dell’invito del compagno è lui, che non ci crede fino in fondo. Il che lascia intendere che i due devono ancora affinare l’intesa.
2) Giganti. Oggi Lukaku ha trovato in Hien un esattore impietoso. Anticipi, contrasti, corpo a corpo: Big Rom ne è uscito rimpicciolito al cospetto del difensore dell’Atalanta, non meno gigantesco di lui. Quando al sesto della ripresa, in un raro momento di libertà, l’attaccante è andato incontro alla palla e si è visto finalmente libero dal controllo, non si è accorto che stava arrivando Kolasinac per borseggiarlo con identica puntualità. Giornataccia, accompagnata dai sussurri stupiti del Maradona che non si capacitava di così tanta rigida coerenza.
3) La suola. Dentro la rete dello 0-3 c’è Samardzic, che prima di allargare per Bellanova, autore del cross per il tiro di Retegui, si mette a fare due tocchi di suola. E mentre sei lì che ti chiedi se ha poi senso quel modo di avanzare palla al piede – nel quale è specialista dall’altra parte Spinazzola – ti arriva forse la risposta: è un gesto ipnotico. Ti concentri su quello, ti chiedi il perché, ne disprezzi sottilmente il compiacimento e tutto si è già compiuto, con la palla in rete.