Napoli, Caprile: «Conte ci spinge a fare questa cosa»
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Napoli, Caprile: «Conte ci spinge a fare questa cosa. A Meret ruberei quella dote. Buongiorno? È un fenomeno»

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Il secondo portiere dei partenopei è stato intervistato su alcuni argomenti riguardanti il suo periodo in azzurro

Elia Caprile, portiere del Napoli, ha parlato a CRC durante la trasmissione “A Pranzo con Chiariello”. L’estremo difensore ha debuttato questa stagione contro la Juventus dopo l’infortunio di Meret.

GOL SUBITI – «Il fatto di aver subito pochi tiri significa che siamo compatti, ma non dipende solo dal portiere o dalla difesa, ma da tutta la squadra. Tutti noi ci muoviamo bene ed il mister ci spinge ad essere compatti, forse è questo il segreto»

DIFENSORI – «Da portiere seguo il movimento delle punte, vedo tutto il campo e posso dare una mano. Così come loro possono aiutarmi nella gestione della palla, io gli posso dare una mano con gli avversari». 

BUONGIORNO – «Fa le stesse cose come in partita, è un fenomeno e tutti i giorni lo dimostra dentro e fuori dal campo: è un grande lavoratore e merita tutto ciò che sta ottenendo. Il salto in una squadra che subisce pochi tiri è particolare e difficile, io cerco di stare sempre concentrato e vedo di dare sempre una mano ai compagni: la parte più difficile è il fatto che mentalmente sai di ricevere pochi tiri ma devi essere pronto»

LEEDS – «Mi ha formato a livello sportivo e personale, una nazione nuova imparando la lingua e passando la pandemia da solo, tutto questo mi ha aiutato. Ogni allenatore mi ha lasciato qualcosa, mi ha migliorato a livello tecnico e personale».

SORRENTINO – «Stefano è stato il primo big con cui mi sono allenato, avevo 17 anni e ho avuto questa fortuna: ho capito cosa significa allenarsi in Serie A, avere la cattiveria giusta. Ho cambiato il mio modo di allenarmi. Come idolo tra gli italiani dico Buffon, poi ce ne sono più nuovi a cui mi ispiro così come nel passato».

RUOLO – «Ormai il gioco dal basso, stare più alti in campo, uscire dall’area: sono tutte componenti che fanno parte del ruolo, ma sono cose su cui si lavora tutti i giorni per farle al meglio quando vieni chiamato in campo». 

VASQEUZ – «Sono contento per la stagione che sta facendo, mi dicono sia un ragazzo top e gli auguro di fare bene, magari con noi un po’ meno, ma da Empoli me ne hanno parlato tutti bene». 

MERET«Una dote da rubare? Ho la fortuna di potermi allenare con lui tutti i giorni e lo vedo in campo, non c’è una dote singola ma con gli occhi cerco di catturare qualsiasi cosa. La classifica sicuramente ci dà consapevolezza ma la stagione è lunga, il campionato non finisce oggi e non ci facciamo prendere dall’entusiasmo: sappiamo di dover lavorare tanto, poi a maggio vedremo».

Il senso d’appartenenza della città di Napoli? 

«Il fatto che sia venuto in città da piccolo mi ha aiutato a capire subito quali siano i pregi e i difetti: io a Napoli sto benissimo, la cosa che mi rende più napoletano è il fatto che mi piace mangiare. Il mister magari non sarà contento, però a Napoli si mangia bene e quindi sono contento di far parte di questa squadra».

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Kvaratskhelia allo scoperto: «Sogno di vincere la Champions con il Napoli. Conte? Tra i migliori al Mondo, stiamo migliorando tutti»

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Le parole di Khvicha Kvaratskhelia, esterno georgiano del Napoli, sui suoi obiettivi con la maglia azzurra. Tutti i dettagli in merito

Khvicha Kvaratskhelia ha parlato del Napoli in un’intervista rilasciata ai canali ufficiali della Fifa dal ritiro della Georgia.

CONTE – «Sono felice di avere l’opportunità di lavorare con Antonio Conte. Altre persone mi avevano detto che era un grande allenatore e sono contento di poterlo sperimentare in prima persona. È uno dei migliori al Mondo e con lui sto cercando di migliorare sia fisicamente che tatticamente. Credo che con il suo aiuto potrò ottenere i risultati che desidero sia a livello di club che a livello internazionale. Ogni giocatore ha margini di miglioramento e io non faccio eccezione. Ciò può essere ottenuto attraverso l’allenamento e l’impegno. Senza specificare componenti particolari, dico solo che desidero migliorare ogni aspetto del mio gioco».

SOGNI – «Più di tutto, sogno di qualificarmi al Mondiale con la Georgia e di vincere la Champions League con il mio club. Spero di trasformare questi due sogni in realtà. Vincere il trofeo più importante del calcio per club è il sogno di ogni calciatore e partecipare alla Coppa del Mondo è ciò che ogni georgiano sogna. Credo che sarebbe un doveroso tributo a tutti coloro che hanno rappresentato la Georgia in passato. Vogliamo continuare sulla loro strada, raggiungere questo obiettivo e rendere orgoglioso il nostro Paese. Negli ultimi mesi abbiamo dimostrato che la Georgia può dare tanto al calcio. Faremo di tutto per realizzare il nostro sogno di giocare il Mondiale. Crediamo di poterci qualificare e questa è la cosa principale. Abbiamo le qualità e il carattere per trasformare questo sogno in realtà».

SFIDARE CR7 – «La partita contro il Portogallo agli Europei è stata per me la gara più importante della mia vita. Giocavo contro il calciatore che ho seguito e idolatrato fin da ragazzino. Prima della partita mi sono detto ‘questo è il mio momento’ e dovevo dimostrarlo in campo. Giocare contro il tuo idolo è una grande motivazione, è stato incredibile. È venuto da me e mi ha augurato buona fortuna. Ero estasiato e ancora più convinto che la Georgia avrebbe vinto. Quella sera ho dato tutto e ho aiutato la mia squadra a raggiungere un risultato storico».

TIFOSI NAPOLI E GEORGIA – «La cosa principale che hanno in comune è l’amore per il calcio. Questo sport è speciale per entrambi e per questo non ho avuto problemi ad ambientarmi a Napoli. Sono felice di essere supportato sia da questo club che dalla mia Nazionale. Voglio essere utile al mio Paese. Considerando quello che faccio oggi, credo che sto aiutando la Georgia e la Georgia sta aiutando me. Sono immensamente orgoglioso di essere georgiano. Ringrazio Dio di essere nato in Georgia e di essere figlio di questo Paese storico. Farò sempre del mio meglio per rendere orgoglioso il mio Paese, indipendentemente da ciò che accadrà dopo».

CANDIDATURA MIGLIOR GIOCATORE SERIE A – «È stata una bellissima emozione essere nominato per quel premio. Mi ha dato più fiducia e motivazione per dimostrare che quella non è stata solo una coincidenza. Farò di tutto per tornare su quel palcoscenico e sono certo che lo farò. Sto lavorando duramente per questo e credo fermamente che i miei sforzi saranno ripagati».

NUOVA GENERAZIONE CALCIATORI – «Il futuro del calcio è in buone mani, ma dobbiamo rispettare le leggende di questo sport come Messi e Ronaldo. Stanno ancora giocando e rendendo felici tanti tifosi con le loro prestazioni. Ho la fortuna di aver giocato nella loro stessa epoca e di aver vissuto il calcio spettacolare che hanno regalato insieme alle altre leggende della loro generazione».

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Walter Sabatini: «Il Napoli è l’anti-Inter, Conte fa la differenza. Ecco come riesce a entrare nella testa dei giocatori. McTominay è un grande acquisto. Daniel Madini? A Paolo dissi una cosa…»

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Le parole di Walter Sabatini, ex dirigente sportivo, sulla lotta scudetto e le ambizioni del Napoli di Antonio Conte. Tutti i dettagli

Walter Sabatini ha fatto un pezzo della storia del calcio italiano come dirigente in molte realtà di Serie A. Attualmente fermo ai box anche per un problema di salute, su La Gazzetta dello Sport fornisce la sua analisi sul momento del nostro calcio.

MIHAJLOVIC«Penso a lui tutti i giorni. E mi direbbe di sbrigarmi a recuperare del tutto e di ricominciare a fare quello che mi piace. E se le mie risposte non gli piacessero, Sinisa farebbe un casino tremendo».
NAPOLI ANTI-INTER«Sì, anche se i nerazzurri restano i principali candidati allo scudetto. Il Napoli ha preso una strada di grandissima applicazione e velocità di pensiero. Gioca un calcio euforico, divertente e remunerativo, segna tanto. Sta crescendo Lukaku. Molti giocatori hanno una condizione stratosferica grazie al lavoro di un eccezionale allenatore. Quella di Conte è stata un’ottima scelta da parte di De Laurentiis. Antonio è un tecnico che fa sempre risultati. Senza Conte sarebbe stato difficilissimo per il Napoli uscire dalle sabbie mobili in cui si era impantanato».
IL LAVORO DI CONTE«Il sangue gli ribolle nelle vene e questo lo trasmette. Riesce a comunicare in modo ferocemente positivo con la squadra e i giocatori lo seguono perché amano fare ciò che porta risultati».
MCTOMINAY«É un grande acquisto, che tra l’altro deve ancora completare l’inserimento nelle dinamiche del nostro campionato. Anche nel Manchester United, quando entrava durante le partite, sapeva far cambiare marcia alla squadra».
COSA PENSA DI DANIEL MALDINI«Che è molto forte, Lo dissi a papà Paolo tempo fa. Ha personalità, prende rischi ed è propositivo».
L’ACQUISTO DI CUI É PIU’ ORGOGLIOSO «Il migliore lo devo ancora fare. Ho tante idee e la prossima volta gliele racconto. Ma le dico questo: non posso lasciare il calcio senza avere piazzato altri cinque o sei giocatori».

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