Scanavino (ad Juventus): «Giustizia Sportiva? Diversità di TRATTAMENTO rispetto a molte squadre»
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Scanavino (ad Juventus): «Giustizia Sportiva? Diversità di TRATTAMENTO rispetto a molte squadre»

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Scanavino (ad Juventus): «Giustizia Sportiva? Noi intercettati per mesi, altro trattamento per club con gli stessi problemi»

Maurizio Scanavino, dirigente della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport.

THIAGO MOTTA – «Con lui si è creato subito un ottimo feeling, è una persona con cui condividiamo passo passo tutte le situazioni. La Germania è stata, vivendo insieme una settimana, un’occasione importante per vederci anche più volte al giorno, parlando di questioni tecniche, situazioni più generali o anche solo per fare quattro chiacchiere piacevoli. Insomma, è emersa una figura di una persona estremamente dedicata, determinata, attentissima ai dettagli, e sicuramente anche molto ambiziosa. Inoltre è dotato di una personalità forte e una modalità di comunicazione con i giocatori molto schietta e diretta. Si è visto, lui va dritto al punto, cosa che è molto apprezzata, perché ho notato come tutti seguano i ritmi di lavoro con positività».

DIVORZIO DA ALLEGRI – «Il finale è stato inaspettato. Sicuramente abbiamo avuto una seconda parte della stagione ch enon è stata facile sotto il profilo sportivo. Poi c’è stata quella reazione nella finale di Coppa Italia che ci ha obbligati a dover prendere delle iniziative e interrompere il rapporto con lui. La volontà di entrambe le parti è stata quella di trovare un accordo cosi come è avvenuto. Detto ciò, anche nella fase successiva all’interruzione, il rapporto personale con Max è sempre stato ottimo sia dal punto di vista professionale che personale».

QUESTIONI CON LA GIUSTIZIA SPORTIVA – «Il grande stratega è stato il presidente, Gianluca Ferrero che ha approcciato la cosa in modo molto concreto e pragmatico. Abbiamo fatto delle scelte di confronto e di dialogo per non compromettere ulteriormente la classifica del campionato e, in questo modo, gestire in modo pratico anche la situazione europea, per riuscire a partecipare alla prossima Champions. Sulla disparità di giudizio tra noi e gli altri non so cosa rispondere. Diciamo che ci sono molte situazioni ancora pendenti, aspettiamo di capire come verranno giudicate e se verranno giudicate. Sicuramente la cosa che è peculiare nel caso della Juventus è che la precedente dirigenza è stata intercettata per mesi con migliaia di ore di intercettazione. Trattamento che non mi sembra sia stato, neanche in minima parte, riservato ad altri che avevano più o meno le stesse problematiche. Dopodiché, sul giudizio, sul trattamento definitivo, aspettiamo di vedere cosa succederà anche per gli altri».

PROBLEMI IN LEGA – «Sì, è una Lega molto litigiosa dove è difficile portare avanti dei progetti innovativi. Anche in quel caso di tratta di trovare una progettualità comune per riuscire a svilupparsi».

COSA CHIEDONO I TIFOSI – «All’inizio per 6 mesi era sempre la stessa frase: “Mi raccomando: difendeteci e salvateci! Non fateci tornare in Serie B!” Erano preoccupatissimi di quel rischio. Poi, risolte le questioni giudiziarie, mi chiedono di tornare a vincere in fretta e di vedere un po’ di spettacolo in campo. Ecco, in particolare quelli che vengono allo stadio chiedono soprattutto un spettacolo migliore».

VINCERE NON E’ L’UNICA COSA CHE CONTA – «Calma, la vittoria resta importante e fondamentale per il tifoso juventino. Ma le nuove generazioni considerano anche altri fattori ed elementi. Nelle Olimpiadi appena concluse abbiamo apprezzato lo sforzo, la sofferenza, l’impegno. E’ qualcosa di nuovo che si affaccia nella cultura sportiva italiana che magari può diventare meno ossessionata dalla vittoria. Poi la Juventus è sempre la Juventus e la parola chiave deve restare “competitività”. Se vesti quella maglia devi ambire a vincere e dare tutto quello che hai per riuscirci. L’impegno viene sempre premiato dai tifosi juventini».

SI TORNERA’ A COMPRARE UN RONALDO – «Se intendiamo Ronaldo come esempio di top player, allora sì. Non escludo assolutamente che un domani non possa arrivare un top. Certo, vogliamo anche essere capaci di crearli noi, puntando sui giovani o su giocatori di talento che non sono ancora esplosi al massimo. Ma, come ho detto, la sostenibilità non deve assolutamente escludere la competitività. La Juventus ha comunque risorse importanti e quindi nell’insieme dell’investimento economico sulla prima squadra non è escluso che un domani possa arrivare un top player; anzi, cioè direi che ci sarà».

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