Torino, Ricci: «Ecco cosa chiede Vanoli, col Milan spero…»
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Torino, Ricci è pronto: «C’è da lavorare, vi dico cosa mi chiede Vanoli. Domenica col Milan…»

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Ricci

Samuele Ricci fotografa Torino Cosenza, dalla sfida di Coppa Italia alla prossima con il Milan, ma anche Vanoli, calciomercato e tanto altro ancora

Paolo Vanoli ha consegnato le chiavi del centrocampo del suo Torino a Samuele Ricci. Dal canto suo, l’ex mezzala dell’Empoli ha raccolto l’incarico senza indugiare e (salvo qualche fugace passo falso), ha palesato notevoli segnali di miglioramento. Anche ieri in Torino Cosenza (partita valida per i trentaduesimi di Coppa Italia e vinta per 2-0 dalla formazione piemontese) il classe 2001 si è distinto tra i compagni di reparto.

Ma non solo dentro il rettangolo verde, ai margini della sfida Ricci ha espresso in conferenza stampa i propri pensieri circa l’incontro. Dai dettami calcistici impartiti dal neo tecnico Vanoli, ai nuovi arrivati all’ombra della Mole, passando – naturalmente – dalla sfida di domenica in programma contro il Milan. Così il talento granata ad una manciata di giorni dalla prima di Campionato in quel di San Siro. Le dichiarazioni raccolte da CalcioNews24.

Cosa ti chiede Vanoli? Quali sono i tuoi movimenti?

«Ci siamo mossi molto a centrocampo perché ci venivano a prendere a uomo, quindi per creare degli spazi e per ricevere palla devi muoverti molto, girare e scambiare le posizioni. A noi mezzali ci chiede di accompagnare tanto, di arrivare alla conclusione. Bisogna, anzi devo migliorare sulla fase finale dell’azione e mi metterò sotto».

Rispetto a Pinzolo, quanto credi che il Torino sia migliorato oggi. Tra pochi giorni c’è una squadra come il Milan?

«Mah..secondo me dobbiamo ancora lavorare, vanno messe ancora a posto alcune cose. Delle volte siamo forse poco fluidi nella manovra, però stiamo cercando tanto il gioco tra le due punte, di andare negli spazi. E questo a Pinzolo non si era ancora visto, eravamo all’inizio doveva capire le dinamiche. Adesso penso che si inizi a vedere quello che ci chiede il mister».

Come va avanti la rivoluzione Vanoli? In che percentuale?

«Domanda difficile (ride, ndr) sicuramente ci sono alcune cose che bisogna migliorare, come ho detto prima nella manovra…nel trovare gli attaccanti quando siamo in difficoltà. Però stiamo lavorando tanto anche sul gioco. Quindi sul muovere la palla. Anche in allenamento facciamo tanto 11 contro 0 che può sembrare banale ma serve per trovare nuove posizioni. All’interno della partita lo ritrovi. Ci stiamo mettendo sotto..come ha detto il mister è molto importante la fase cognitiva. Adesso ci aspetta una partita molto difficile, dove conta il gioco, ma anche altre cose…soprattutto e il carattere la personalità».

Questo Toro rispetto a quello di un anno e due anni fa è più debole o più forte?

«Secondo me è difficile da stabilire se è più debole o più forte. Con la squadra che va in campo bisogna creare gruppo fin da subito. Sicuramente i nuovi sono molto validi, molto forti e ci stanno dando una mano e secondo me sono inseriti alla perfezione. Questa non è una cosa scontata, penso che ce la potremo giocare con tutti come abbiamo fatto negli altri anni».

La ferita dell’aver sfiorato l’Europeo ti dà qualcosa in più per questa stagione? Ora sei pronto per il salto?

«Diciamo che ci sono rimasto un po’ male, ma può capitare all’interno della carriera calcistica di un giocatore. Ci sono vittorie e sconfitte…non bisogna demoralizzarsi, magari arriverà nuovamente la chiamata in Nazionale. Bisogna farsi solo trovare pronti. Adesso bisogna stare concentrati sul Torino, cercare di migliorare e poi fare il salto perchè no?. Penso di dover migliorare nella fase conclusiva dell’azione e poi vedremo».

In cosa credi di poter evolvere sotto la gestione Vanoli?

«Sicuramente sotto il punto di vista del gioco, richiede tanta qualità, tanto movimento a centrocampo quindi tanto dinamismo. Mentre l’altro anno era un gioco più difensivo, sicuramente mi è servito tantissimo e non bisogna cancellarlo: è servito tantissimo a tutti noi e ci aiuta sempre. Quest’anno bisogna mettere dentro altre cose, quali il tiro, buttarsi negli spazi, cercare anche l’assist e le combinazioni nello stretto. Penso che in questo il mister ci possa far migliorare tanto».

Serie A

Filippo Galli a Milannews24: «Sbagliato dare tutte le colpe solo a Fonseca! Ecco cosa dico ai tifosi»

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Filippo Galli

Le parole di Filippo Galli, ex calciatore del Milan, in esclusiva a Milannews24.com: «Tutte le voci sull’allenatore non aiutano»

Filippo Galli ha parlato in esclusiva a Milannews24.com: di seguito un estratto delle sue parole.

Gran parte delle colpe per la situazione dei rossoneri vengono date a Paulo Fonseca: è d’accordo o pensa che vadano equamente divise con il gruppo squadra?

«Sbagliato dare le colpe solo a Fonseca. Sicuramente essendo la guida tecnica ha delle responsabilità ma credo che anche i giocatori debbano assumersi le proprie, rispetto a quanto accaduto sul campo. Prima a Roma con la Lazio, il cooling break, poi questa storia dei rigori. Prima o poi qualcuno ci spiegherà davvero come è andata. Alla fine non sappiamo come è andata e le dinamiche reali. Se il rigorista era Pulisic perché non ha calciato lui? Theo Hernandez prima e Abraham poi hanno calciato il rigore. Ovviamente sono cose che non possono accadere ma che non dipendono esclusivamente dall’allenatore. Sono i giocatori che in primis mancano di rispetto ad un compagno. Da parte sua Pulisic avrebbe dovuto prendere il pallone e calciare. Perché poi, sostituito chiede al Mister: Why? (perché). La domanda era per la sostituzione o per l’episodio del rigore? Non lo so perché noi a volte tendiamo a dare interpretazioni di fatti che non conosciamo fino in fondo».

Il tifoso è in confusione: cosa sente di dirle?

«Normale che il tifoso veda confusione, non c’è chiarezza. Poi il risultato acuisce tutto: sottolinea mancanze di rispetto e questa incapacità di essere squadra. Abbiamo subito dei gol concedendo situazioni di gioco impensabili per un difensore, mi riferisco al secondo gol».

Capitolo allenatore: per l’eventuale post Fonseca si è fatto il nome di Massimiliano Allegri. Pensa che sia una pista veritiera e soprattutto crede che queste voci facciano realmente bene all’ambiente?

«Le voci continue sul cambio di allenatore non fanno ovviamente bene all’ambiente però questo dipende dal mondo della comunicazione, quando le cose non vanno bene è l’allenatore che finisce nel mirino. Sostituire una persona e più facile che cambiare qualche giocatore. Non so se le voci su Allegri sono vere e neanche mi interessa saperlo. Continueremo a sentire voci su altri allenatori fino a quando il Milan non troverà continuità di risultati e di campo».

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A FILIPPO GALLI SU MILANNEWS24.COM

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Inter News

La Russa: «Inchiesta curve, vogliamo bonificare gli stadi»

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La Russa

Le parole di Ignazio La Russa, presidente del Senato, sull’inchiesta della procura di Milano sulle curve di Inter e Milan

Anche Ignazio La Russa si è espresso sull’inchiesta che sta riguardando gli ultras di Milan ed Inter con le rispettive curve. Ai margini della presentazione di un libro a Palazzo Madama il politico (noto tifoso nerazzurro) ha parlato così. Le sue parole raccolte dalle agenzie presenti.  

LA RUSSA SULL’INCHIESTA ULTRAS – «Io faccio il tifoso, la politica del calcio l’ho sempre voluta seguire il meno possibile. Il 95% dei ragazzi che vanno in curva penso abbiano una passione sincera senza la quale sarebbe meno bello andare allo stadio. Chi va allo stadio per fare affari o commettere reati non solo deve essere punito ma deve essere totale il nostro impegno per bonificare quella parte di curva. Penso che la rimozione delle forze dell’ordine dalle curve sia stato giusto al punto di vista pratico ma sbagliato come segnale. Come a indicare che lo stadio fosse una zona franca, che godesse di extraterritorialità».

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