Inter, Capello: «Hanno già CHIUSO il mercato a luglio. Su MILAN noto RISPOSTE AMBIGUE, vi spiego» - Calcio News 24
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Inter, Capello: «Hanno già CHIUSO il mercato a luglio. Su MILAN noto RISPOSTE AMBIGUE, vi spiego»

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Fabio Capello è intervenuto per parlare della situazione di calciomercato di Milan e Inter in particolare. Le sue dichiarazioni

Fabio Capello ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport per fare il punto del calciomercato Inter, Milan e non solo.

INTER – «L’Inter ha cambiato proprietà, ma la garanzia si chiama Beppe Marotta, che è diventato ora presidente del club. Una mossa che mi è piaciuta molto e garantisce continuità alla conduzione tecnica, oltre che economica, della squadra. In più, mi pare che Inzaghi possa già contare su qualche rinforzo: Taremi, Zielinski, Martinez. Magari presto pure Kim dal Bayern Monaco. L’Inter è forse l’unica tra le grandi a essere fatta e finita già al 9 luglio e non è cosa da poco».

MILAN – «Ieri ha dato il via alla stagione 2024-25, con la presentazione del nuovo allenatore, ma il problema rimane quello del centravanti. Fonseca ha detto ‘un 9 capace di giocare soprattutto negli ultimi 30 metri, anche senza spazi’, ma è una risposta un po’ ambigua, perché si presta a tante interpretazioni. Di sicuro nell’ultimo terzo di campo sia Alvaro Morata che Romelu Lukaku, i profili più chiacchierati per il mercato del Milan, sanno il fatto loro. Lo spagnolo ha qualche dote associativa in più, mentre il belga ha una fisicità importante in area di rigore. Entrambi, comunque, hanno gol nei piedi e abitudine a vestire maglie importanti come quella rossonera»

CAPELLO – «È presto, però, per dire che il Milan sarà all’altezza dell’Inter solamente con l’acquisto di un ottimo centravanti. Le squadre sono ancora in costruzione, alcune hanno cambiato la guida tecnica, altre non si sa ancora di preciso come si muoveranno sul mercato. Nel caso del Milan, che non ha ancora annunciato acquisti, entrambe le cose. Il paradosso è che il discorso vale un po’ per tutte le pretendenti, ma non per i campioni d’Italia»