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Cellino: «I tifosi contro a BRESCIA mi hanno fatto male. BORRELLI ci deve portare in SERIE A, è il giocatore più PAGATO. Ecco cosa penso di MARAN e CASTAGNINI»
Le parole di Massimo Cellino, proprietario del Brescia, sulla sua esperienza con il club lombardo. I dettagli
Massimo Cellino, proprietario del Brescia, si è raccontato a La Gazzetta dello Sport, spaziando tra passato, presente e futuro.
LA MANCATA RETROCESSIONE DI UN ANNO FA – «Le disgrazie si dimenticano in fretta. Oggi spero solo di andare in vacanza, sono tre anni che ci provo…»
MARAN E IL DS CASTAGNINI – «Persone speciali, ci aiutiamo a vicenda. Maran non è come gli altri: è uomo d’azienda, mi piace, trasmette entusiasmo ed energia. Se manca a lui, ci penso io. E se siamo giù in due, ci pensa Castagnini».
I SUOI 7 ANNI AL BRESCIA – «E 33 da presidente. Sa una cosa? I miei colleghi non capiscono niente di calcio. Io pago tutto regolarmente e gli altri fanno i concordati. Non esiste».
LA CONTESTAZIONE DELLA CURVA – «Io sono sardo, loro bresciani: due teste dure. Io se sbaglio chiedo scusa, sono stato trattato male ingiustamente. Vorrei vincere sempre, se perdo ho vergogna. Mi pare troppo essere insultato. Qui i tifosi mi hanno fatto male. È sbagliata l’educazione, oggi conta avere una società sana. I nostri sono ragazzi perbene: minacciandoli come un anno fa si fa solo del male».
BORRELLI PUNTA I PIEDI – «I giocatori sono gestiti male dai procuratori e tardano a crescere. È un giocatore di valore e non ci ha detto di voler andare via. È il più pagato a Brescia e lo aspetto. Tonali mi ascoltò, lo faccia anche lui: in B non c’entra nulla, ho fatto un sacrificio, adesso ci deve portare in A e pensare in grande».
CHE RINFORZI CERCA – «Siamo forti. Non vendiamo nessuno. Abbiamo preso il centrocampista olandese Verreth e l’ala australiana Buhagiar, abbiamo riscattato Borrelli, Dickmann, Jallow, Galazzi e Besaggio. Cerchiamo due giocatori prima del ritiro, perché in ritiro la squadra deve essere fatta».