Europei
Spagna-Italia, Bernardeschi: «CHIESA può fare la differenza, fondamentali DUE centrocampisti per contenere. BUFFON decisivo in una COSA. Chi contesta MORATA è FOLLE»
Le parole di Federico Bernardeschi, campione d’Europa con l’Italia nel 2020, sulla sfida degli azzurri contro la Spagna
Federico Bernardeschi sa come si vince un Europeo in azzurro. Alla vigilia di Spagna-Italia, ha parlato con La Gazzetta dello Sport.
QUANTO PESAVA IL RIGORE CALCIATO AGLI SPAGNOLI – «Parecchio, ma non ci ho mai pensato. In settimana avevano provato i rigori, ricordo che durante la camminata pre partita io avevo mille emozioni ma quando ho preso la palla in mano è come se tutto si fosse fermato: sapevo dove volevo metterla e mi sono concentrato solo su quello. É stato uno dei momenti più belli della mia carriera, insieme al rigore trasformato poi in finale con l’Inghilterra».
MANCA FANTASIA – «No, penso che ci siano molti giocatori di qualità. Basta guardare la formazione anti Albania: Jorginho fa girare la squadra, Barella si è affermato a livello internazionale, ha fatto un grande salto anche grazie alla finale di Champions, dietro ci sono Barella e Calafiori che impostano e Di Lorenzo che spinge, Chiesa salta l’uomo e Pellegrini lega le due fasi, in attacco Scamacca è diventato quello che tutti ci aspettavamo, perché le qualità le ha sempre avute. Dimarco è più un attaccante che un quinto e in porta c’è Gigio, uno piccolino… miglior giocatore dell’Europeo e quest’anno semifinale di Champions. Forse non ci sono tanti giocatori che possono creare superiorità numerica, ma la qualità non manca».
CHIESA PUO’ FARE LA DIFFERENZA CON LA SPAGNA – «Da Fede me lo aspetto sempre, però credo che il centrocampo sarà prezioso, Barella e Jorginho dovranno contenere. La Spagna può soffrire gli inserimenti dei quinti e di Frattesi».
L’EFFETTO BUFFON – «Buffon è Buffon, solo il nome è una garanzia. Conta come contava Vialli per noi. Gigi può dare il consiglio giusto, il dettaglio che può fare la differenza. Uno come lui aiuta a capire i momenti, a ridere e scherzare quando si può e a tornare seri quando si deve. Buffon conosce l’importanza della maglia e sa trasmetterla».
MORATA – «Voglio fare i complimenti al mio amico Alvaro perché viene criticato ingiustamente, pur essendo un giocatore di livello mondiale. A 31 anni è capitano della Spagna e ha vinto tantissimo, contestarlo è una follia. Bisogna fare attenzione a lui e Yamal: se a 16 anni sei lì significa che appartieni a un’altra categoria».
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