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Europei 1960: 5 motivi per ricordare l’edizione vinta dall’URSS

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In vista degli imminenti Europei di calcio, facciamo un salto indietro nel tempo per ricordare quello vinto dall’URSS nel 1960

La prima edizione del campionato europeo viene vinta dall’Unione Sovietica. Ecco 5 motivi per ricordare cos’è successo.

1) La competizione e la guerra fredda. La nascita dell’Europeo non rappresenta un evento realmente sentito dalla maggior parte dei Paesi. L’Uefa lo promuove in seguito al disgelo politico con l’Est del blocco sovietico, ma delle 33 federazioni aderenti all’organismo solo la metà (17) scelgono di farne parte. Il sorteggio della nuova competizione avviene nel 1958, nel corso del Mondiale che si sta giocando in Svezia. Non sono poche le nazioni che non aderiscono. Le più importanti rispondono al nome di Inghilterra, Scozia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Svizzera e Olanda. La scusa. La critica dell’epoca diceva che la Figc aveva declinato l’invito per evitare le figuracce accumulate negli ultimi anni, vedi la mancata partecipazione al Mondiale del 1958. Vedendo il poco e male che si sarebbe poi visto nel Mondiale cileno del 1962, non era una lettura così lontana dal vero. E limitandosi al pre-Europeo, gli azzurri a marzo avevano affrontato la Spagna in amichevole, finendone travolti per 3-1 al Camp Nou.

2) 100.000. É il numero degli spettatori che assiste agli ottavi di finale alla sfida tra Urss e Ungheria. Vincono i primi col punteggio di 3-1.

3) Vittoria a tavolino. La politica la fa da padrone. Il sorteggio mette di fronte ai quarti di finale Urss e Spagna. Francisco Franco, dittatore iberico, si rifiuta di giocare nel Paese comunista.

4) La finale si gioca a Parigi. Urss contro Jugoslavia, in una cornice di pubblico che non supera le 20.000 unità. A passare in vantaggio è la Jugoslavia con Galic poco primi dell’intervallo. A inizio ripresa arriva il pareggio di Metreveli. Ad assegnare il primo titolo ai sovietici ci pensa una rete di Ponedelnik all’ottavo minuto del secondo tempo supplementare. Migliore in campo il Ragno nero Lev Jascin, non a caso unico portiere della storia del calcio ad aggiudicarsi il Pallone d’Oro (ma non in quella competizione)

5) I capocannonieri del torneo sono gli sconfitti. Il titolo di miglior goleador della competizione se lo spartisicono tre giocatori a quota 5 reti, nessuno dei quali fa parte di una delle due formazioni finaliste. Sono Bubernik della Cecoslovacchia e Fontaine e Vincent della Francia

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