Calcio italiano
Cosa chiede il calcio allo Stato. I 5 fronti caldi che alimentano la tensione con la politica
Sono stati resi noti i cinque argomenti caldi circa la discussione tra il calcio e le richieste alla politica
In un articolo di Elisabetta Esposito su La Gazzetta dello Sport si fa chiarezza sui fronti caldi che – non solo in questi giorni – sono al centro dello scontro tra calcio e politica.
1) Il Tax Credit. Ne ha parlato Gabriele Gravina nell’audizione in Commissione al Senato: «Tutti parlano di sport e cultura, io direi che sport è cultura, dunque rivendichiamo la stessa dignità di chi opera in quel settore. Lo facciamo chiedendo un riconoscimento del Tax Credit per lo sviluppo di vivai e infrastrutture».
2) Le scommesse. Si chiede di destinare una percentuale dei ricavi delle società di scommesse (la proposta è l’1%) verso chi di fatto realizza gli eventi su cui la gente gioca.
3) Gli stadi. Tema caro anche al governo, il ministro Abodi ha ipotizzato a più riprese la nomina di un «commissario per gli stadi».
4) Il Decreto Crescita. Scrive Gazzetta: «A fronte degli aiuti che faticano ad arrivare, ci sono quelli che il calcio ha perso. Dal 1° gennaio 2024 sono appunto venuti a mancare i vantaggi fiscali del Decreto Crescita, che avevano permesso di far arrivare in Italia campioni con stipendi importanti, diventati accessibili proprio grazie a quegli sgravi».
5) Gli aiuti per il Covid. Durante la pandemia, a fronte di perdite ingentissime per il tutto il sistema calcio (complessivamente si parla di 2,2 miliardi di euro), lo Stato non ha fornito ristori, cosa che invece è stata fatta in modo decisamente importante per altri settori, tra cui il cinema.