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Bergomi: «L’Inter non è all’inizio di un ciclo per una RAGIONE. Chi mi somiglia? Tutti dicono BASTONI. Io invece ho un’altra idea»
Beppe Bergomi nell’Inter ha giocato una vita. Sul Corriere della Sera odierno ha raccontato la sua visione dello scudetto
Beppe Bergomi nell’Inter ha giocato una vita. Sul Corriere della Sera odierno ha raccontato la sua visione dell’impresa di quest’anno.
DOVE STA LA SECONDA STELLA – «Molto in alto. Adesso danno tutto per scontato. Ma dietro c’è un grande lavoro. Di quattro anni. Dobbiamo rendere merito a questa squadra. Che ogni volta si è reinventata. Una volta vincevi lo scudetto e cambiavi pochissimo. Adesso ogni anno vanno via dei campioni e l’Inter riprende la corsa come prima».
L’INIZIO DI UN CICLO – «Ci siamo già dentro. Due scudetti in quattro anni più le coppe, la finale di Istanbul con i nerazzurri sempre protagonisti».
IL BERGOMI DI OGGI – «Qualcuno pensa a Bastoni. Un giocatore eccezionale ma più tecnico di me. Io dico Acerbi: per l’attenzione, la concentrazione mi assomiglia. Quando è arrivato dalla Lazio c’erano dei mugugni. Ma rispondevo: questo ha le palle».
I NUOVI ACQUISTI – «Se l’Inter tiene tutti i big è già una buona base. Poi cercherei un difensore veloce. Quest’anno abbiamo preso poche ripartenze, ma uno così serve. In più aggiungerei una punta giovane da far crescere. E ciliegina un centrocampista fisico».
SI GIOCA TROPPO – «Guardando il calendario constato che a gennaio 2025 ci saranno due turni di Champions, due turni di Coppa Italia e la Supercoppa. Mi chiedo: come faranno a incastrare tutto?»
MAROTTA – «L’Inter ha subito attacchi violenti. Ha risposto con gentilezza ed eleganza. Mai una dichiarazione fuori posto. Merito della società, chapeau a Marotta».