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Rossini: «Atalanta, puoi farcela tra Liverpool e corsa Champions. Emozionante la doppietta con il Milan e su Scamacca…» – ESCLUSIVA
Intervista esclusiva all’ex centravanti dell’Atalanta Fausto Rossini: tra ricordi nerazzurri e dove può arrivare la Dea di Gasperini
Dal Settore Giovanile alla prima squadra scrivendo una delle pagine più belle della storia dell’Atalanta: parte integrante dei “Vava-boys”. In esclusiva ai microfoni di CalcioNews24, ha rilasciato qualche dichiarazione l’ex centravanti nerazzurro Fausto Rossini.
Fausto, siamo ormai verso la fine di marzo, come giudica fino ad ora il cammino dell’Atalanta?
«Io direi abbastanza buono. L’inizio è stato un po’ difficile, poi la parte centrale direi molto buona. Speriamo che non ci siano cali nella parte finale, ma sappiamo che le squadre di Gasperini hanno le capacità di decollare in quei mesi. Spero si possa raggiungere il quinto posto. »
Giusto definirla l’Atalanta attuale una Dea di Coppe, al di là che in campionato sia ancora in lotta per la Champions League?
«Non ha mai perso nelle coppe visto anche l’ultimo successo con lo Sporting, però lo scoglio più duro arriva adesso con il Liverpool. Non sono pessimista per quanto sia difficile, però se dovessimo riuscire a tenere botta in casa loro possiamo dire la nostra davanti ai tifosi nerazzurri»
A proposito di Sporting, è impossibile non citare Gianluca Scamacca. Da ex centravanti cosa pensa gli sia mancato nella prima parte di stagione, e soprattutto, con Gasperini, può diventare il nuovo bomber della Nazionale?
«Inizialmente ha sofferto un po’ a livello fisico. Veniva ad una stagione dove doveva tornare in condizione visto che ha giocato poco. Scamacca era tornato anche in condizioni in certe partite: tipo quella di Empoli. Poi il calo fisico. Adesso è migliorato tantissimo, considerando che è un centravanti diverso rispetto a quello che ha avuto Gasperini tra Petagna e Zapata: Gianluca è molto più bravo nella conclusione. Serve un vero e proprio riadattamento. Ora sta capendo e potrebbe diventare il centravanti perfetto per la Nazionale»
Parliamo di lei, dal settore giovanile fino alla prima squadra e a quella cavalcata con i Vavaboys. Cosa ricorda di quell’annata dove lei fu grande protagonista?
«Di quell’annata ho ricordi meravigliosi. Eravamo tutti ragazzi cresciuti insieme nel vivaio, prendevamo il pullman dalla Casa del Giovane fino a Zingonia, nel mezzo anche la cosiddetta vecchia guardia».
Cosa è mancato quell’anno per arrivare in Europa?
«E’ mancata quell’esperienza in più per raggiungere l’Europa. La personalità di noi giovani era presente, abbiamo tenuto bene la prima parte di campionato, poi dopo abbiamo avuto un contraccolpo fisico purtroppo fatale».
Da San Siro a San Siro. Tra il goal del 2001 da capolisti e la doppietta nel 2003 qual è stato il goal contro il Milan che le ha regalato più emozione?
«I due del 2003 perché era il mio compleanno. Una doppietta a San Siro è sempre qualcosa di speciale: una soddisfazione perché quel Milan era veramente forte, soprattutto in difesa tra Costacurta, Nesta e soprattutto Paolo Maldini»
L’Atalanta ha sempre puntato sulla sua cantera a Zingonia. La famiglia Percassi sta continuando ad investire sul settore giovanile, con l’aggiunta dell’Under 23: quanto può aiutare per portare più giovani promesse in prima squadra?
«Secondo me rispetto ai miei tempi sono molto pochi i giocatori che riescono ad arrivare in prima squadra. La squadra famosa del 2001 ne aveva 6/7 in rosa, considerando che ai tempi si lottava per la salvezza: ora l’Atalanta gioca in Europa. Per quanto serva sempre un po’ di gavetta, l’Under 23 è stato il miglior investimento che la società potesse fare»
Nonostante l’Italia come Ranking stia notevolmente crescendo, sempre parlando di giovani che cresciamo in casa, cosa manca per stare al passo con gli altri campionati?
«La volontà delle società nel farli giocare. Negli altri campionati si tende ad andare molto sulla tattica: nella Liga per esempio giocano tantissimi giovani perché c’è più tattica e meno fisico. Cosa che invece c’è in Italia»
Qual è il centravanti che le assomiglia di più in Serie A?
«Probabilmente, guardando i giocatori ancora in attività, direi il centravanti del Cagliari Pavoletti»
Ultima domanda: oggi cosa si occupa Fausto Rossini?
«Ho un’azienda di cosmetici gestita da me e mia moglie: avevamo una catena di negozi, poi dopo il Covid abbiamo puntato tanto sull’online».