Europei
Spalletti-Nazionale: le 5 regole da seguire per giocare in azzurro
Le cinque nuove regole imposte da Luciano Spalletti, allenatore della Nazionale, in vista degli Europei. I dettagli
Non c’è conferenza nella quale Luciano Spalletti non parli apertamente in maniera approfondita di quelle che potremmo definire come regole di comportamento per stare e giocare in Nazionale. Concetti forti, che lui ribadisce per convincere il gruppo e anche per offrire all’opinione pubblica strumenti per giudicare, come se anche così si possa riuscire a offrire stimoli a ragazzi spesso troppo coccolati da media, tifosi e propri club.
Anche per questo, oggi, il Corriere della Sera lo definisce «Professor Spalletti» e Paolo Tomaselli ritiene che il suo lavoro si basi sull’attenzione che si deve a chi ha una grande responsabilità come la sua, pertanto «come la maggior parte dei coach di alto livello, si aggiorna, studia, ascolta gli specialisti di ogni settore».
Il quotidiano milanese elenca le 5 regole del suo metodo:
1) La maglia azzurra icona da rispettare. É il punto di partenza, dal quale discendono tutti gli altri.
2) Pronti ai sacrifici per chi li fa davvero. Dare tutto in campo e anche di più in nome dei tifosi, che ci mettono passione e denaro per seguire i propri beniamini.
3) Il caso videogiochi e le regole comuni. Prima di Ucraina-Italia il Ct non ha gradito che alcuni giocatori abbiano giocato alla playstation rubando ore di sonno: «Se uno vuole sputtanarsi il tempo che ha, faccia come gli pare, ma non viene nella mia Nazionale. Sarebbe stata la stessa cosa se avesse visto una fiction: è una dipendenza e dormire fa bene, lo dicono i dottori». All’Europeo non ci saranno schermi in camera.
4) Gli atteggiamenti fuori dal campo. Concetto espresso da una frase molto diretta: «Non si viene ridacchiando o a camminare con le cuffie come ebeti».
5) Responsabilità anche sui social. Nessuna ostentazione, a partire dal look, e messaggi sempre ispirati al Noi invece che all’Io.