Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, nella sua analisi si è soffermato sul comportamento di La Penna in occasione del caso tra Acerbi e Juan Jesus

Gianpaolo Calvarese, ex arbitro, nella sua analisi si è soffermato sul comportamento di La Penna in occasione del caso tra Acerbi e Juan Jesus. La sua analisi: 

ANALISI – «La Penna e gli altri componenti della squadra arbitrale non avevano percepito nulla, a quanto risulta. In questi casi, come quando si ha a che fare con un’espressione blasfema o un insulto generico, un arbitro non può far altro che ascoltare il racconto del calciatore (cosa che La Penna ha fatto con grande disponibilità e un linguaggio del corpo improntato all’empatia). Poi riporterà l’accaduto nel referto, e la palla passerà al giudice sportivo. Quest’ultimo potrebbe anche chiamare La Penna a testimoniare e chiedere chiarimenti all’arbitro sull’accaduto. E peraltro il direttore di gara potrebbe essere convocato anche qualora non avesse scritto nulla nel frattempo sul suo referto, per completare il quadro determinato dalle dichiarazioni. Detto ciò, se davvero Acerbi avesse usato l’espressione riportata da Juan Jesus, potrebbe scattare una squalifica importante: ma questo non dipende in alcun modo da La Penna, ma dalla Procura federale, organo preposto per questo tipo di indagine».