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Napoli Fiorentina, la Supercoppa e il precedente in campionato: Mazzarri non è Garcia, Italiano è sempre lui
Napoli Fiorentina è la prima delle due semifinali della Supercoppa Italiana: Mazzarri non è Garcia, Italiano è sempre lui
É sempre difficile ipotizzare che tipo di partita possa esserci quando si cambia manifestazione, specie tra due squadre come Napoli e Fiorentina. Un conto è il campionato, dove conta moltissimo la classifica e il momento che si sta vivendo. Un altro è giocarsi il tutto e per tutto in una gara secca, in una competizione come la Supercoppa che può portarti alla conquista di un trofeo impreziosito anche dalla nuova formula che lo rende più complicato da vincere. E, infine, non un elemento trascurabile, il fatto che un pareggio porterà ai rigori senza passare attraverso i 30 minuti dei supplementari rende diversa da ogni altra questa partita. Proviamo a offrire una serie di letture su ciò che potrà accadere stasera, fischio d’inizio ore 20, tra Mazzarri e Italiano.
IL PRECEDENTE IN CAMPIONATO – Ha davvero un grande valore il confronto avuto all’ottava giornata? Quello si era giocato al Maradona, stavolta siamo in Arabia e verificheremo se ci sarà un minimo condizionamento da parte del pubblico, che quantomeno si aspetta una gara divertente, anche se difficilmente paragonabile ciò che ha visto nella Supercoppa spagnola (5-3 la semifinale derby tra Real e Atletico, ma lì c’era l’extra-time). Napoli-Fiorentina è terminata 1-3 con gol in apertura di Brekalo, pareggio al quinto di recupero prima dell’intervallo di Osimhen, rete di Bonaventura poco dopo l’ora di gioco e sigillo finale al minuto 93 ad opera di Nico Gonzalez. Il nigeriano e l’argentino mancheranno e non sono due assenze banali, il livello di competitività senza di loro certamente si abbassa.
LE FORMAZIONI – La premessa fondamentale, da cui discendono non poche conseguenze, è che l’ultimo incrocio vedeva sulla panchina azzurra Garcia. Le scelte di formazione del francese, rispetto a quelle ipotizzate oggi da Mazzarri erano molto diverse. Ecco tutti i cambi tra l’uno e l’altro: Meret-Gollini, Ostigard-Rrahmani, Natan-Juan Jesus, Olivera-Mario Rui, praticamente tutta la difesa a eccezione di capitan Di Lorenzo; a centrocampo Anguissa non può giocare essendo impegnato in Coppa d’Africa e al suo posto ci sarà Cajuste; stessa situazione obbligata dagli impegni internazionali con Simeone a fare le veci di Osimhen. Totale 6 su 11, decisamente tanti. Quanto ad Italiano, l’unica novità dovrebbe essere Beltran al posto di Nzola, tutt’altra filosofia. Anche perché ha vinto e lo ha fatto bene.