Europei
Gravina: «Sarà l’anno della riforma. Europei, Decreto Crescita e Superlega. Ecco come rinascerà il calcio italiano»
Le parole del presidente della FIGC Gravina su molti tempi del calcio italiano: dalla Superlega al Decreto Crescita fino agli Europei 2032
In una lunga intervista a Il Foglio, il presidente della FIGC Gravina ha voluto parlare della situazione in Serie A: analizzando temi come la Superlega, Decreto Crescita ed Europei 2032.
DECRETO CRESCITA – «Su questa vicenda, la FIGC ha sempre ritenuto che il Decreto Crescita fosse lo strumento sbagliato per garantire agevolazioni economiche ai club professionistici, con il ministro Abodi stiamo condividendo tutti i dossier per lo sviluppo del calcio italiano con stima reciproca e grande collaborazione. I problemi più delicati però investono tutto il Governo e l’intero Parlamento, nel 2024 il calcio e la politica dovrebbero firmare un patto per consentire al nostro settore di esprimere al meglio tutte le sue potenzialità, nell’interesse del paese».
SUPERLEGA – «Non ho contato adesioni sufficienti a far decollare il progetto, ma in sostanza la sentenza ha evidenziato quello che ho sempre sostenuto: ognuno è libero di fare ciò che vuole (riferendosi anche alla Juventus), quindi anche gli organismi internazionali e le federazioni nazionali sono libere di agire secondo regole proprie per tutelare le loro competizioni»
EURO32 E QUESTIONE STADI – «Lo storico immobilismo italiano sul tema delle infrastrutture rappresentava un ostacolo insormontabile, con questa formula, condivisa con la Federazione turca abbiamo guadagnato altri 3 anni per individuare almeno 5 stadi»
L’ANNO DELLA RIFORMA – «Sarà l’anno della riforma, il percorso è tracciato. Non parlo di quella dei campionati, che è una conseguenza, mi riferisco alle nuove regole del nostro “stare insieme”. La sostenibilità economica, il rapporto tra club, calciatori e allenatori, e la valorizzazione della filiera giovanile, sono questi i temi centrali su cui si gioca il futuro del calcio italiano. Ho diverse proposte da mettere sul tavolo, è giunto il momento che ogni componente faccia un passo indietro per farne cinque in avanti tutti insieme»