Hanno Detto
Ramadani: «Lecce e Albania sono due squadre vere»
Yiber Ramadani, centrocampista del Lecce, ha così parlato tra Lecce e Nazionale: le dichiarazioni del giocatore albanese
Yiber Ramadani ha deciso Lecce-Frosinone con un gran tiro dalla distanza. Il giocatore, 27 anni, si è raccontato con La Gazzetta dello Sport.
FIGLIO IN ARRIVO – «E’ un maschio, nasce a gennaio, io e la mia compagna, kosovara, abbiamo già una bambina di un anno e otto mesi che è nata a Budapest».
LA NAZIONALE ALBANESE – «Siamo una buona squadra. Con nove che giocano in Serie A e questo sicuramente aiuta. Facciamo il 4-2-3-1. Parliamo italiano anche con Sylvinho, come facevamo con Reja che lo ha preceduto. Vorremmo essere la sorpresa dell’Europeo. Io lì gioco anche in modo un po’ più offensivo. Come Asllani e Bajrami».
SFIDA ALL’INTER DELL’AMICO ASLLANI – «La squadra più forte. Che, peraltro, vive un gran momento. Con Kristjan in Nazionale abbiamo un rito: al mattino prendiamo sempre un caffè insieme. Sabato scambieremo le maglie».
IL LECCE PUO’ GIOCARSELA – «Deve. Il nostro punto forte è che siamo una squadra. Siamo uniti. Se il gruppo è funzionale fai risultato e nel nostro spogliatoio si ride e si scherza».
COME VA CON D’AVERSA – «Molto bene, mi ha aiutato tanto e mi aiuta ancora lavorando anche oltre il normale allenamento con lui a parte. Mi dice che devo tirare e quando ho spazio lo faccio, ho fatto 8 gol in carriera, uno solo con l’Albania».
DI HJULMAND NON SI PARLA PIU’ – «Sapevo dal primo giorno che avrei dovuto dare tanto e di più. Sempre il 100 per 100. Lui era importante qui e ha fatto benissimo. Io so che devo lavorare, lavorare, lavorare».