Coppe Europee
L’Eca stronca la Superlega: «La sentenza non cambia nulla»
La presa di posizione dell’Eca, l’associazione dei club europei, dopo la sentenza per la Superlega. Tutti i dettagli
L’Eca ha pubblicato un comunicato dopo la sentenza sulla Superlega.
COMUNICATO – «European Club Association (ECA), che rappresenta quasi 500 squadre di calcio professionistiche in tutto il Europa, prende atto della sentenza emessa oggi dalla Corte di giustizia europea. Per essere assolutamente chiari, la sentenza non supporta o approva in alcun modo alcuna forma di progetto di Super League. Da quando il caso legale è stato intentato due anni fa, sono già state messe in atto importanti riforme progressiste della governance in tutto l’ecosistema del calcio in Europa e in tutto il mondo, comprese le nuove regole UEFA per la pre-autorizzazione alla concorrenza; e in particolare, le riforme nell’ambito del memorandum d’intesa della ECA e della joint venture con la UEFA e la FIFA (firmata a settembre e marzo di quest’anno). Attraverso l’ECA, i club oggi sono già al centro del processo decisionale in relazione alle competizioni a cui partecipano. In breve, il mondo del calcio è passato dalla Super League anni fa e progressista Le riforme continueranno. Soprattutto, il calcio è un contratto sociale, non un contratto legale – tutte le parti interessate riconosciute del calcio europeo e mondiale – che abbracciano confederazioni, federazioni, club, leghe, giocatori e tifosi – sono più uniti che mai contro i tentativi di pochi individui che perseguino agende personali per minare le basi stesse e i principi di base del calcio europeo. L’ECA continuerà a lavorare con UEFA, FIFA e tutte le parti interessate riconosciute del calcio per sviluppare il gioco in modo positivo e progressivo – fondato sui principi della meritocrazia sportiva, dell’inclusività, della competizione aperta e della vera solidarietà. Questi principi sono al centro dell’ECA e al centro del modello sportivo europeo, su cui tutti i livelli della piramide beneficiano e prosperano».